Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

<< non voglio girare con rra preoccupazione di buscarmi magari una pall~ttola ». , Come tanti altri borghi rurali del Mezzogiorno, Minervino è distesa su un monte, all'estremo limite nord-occidentale delle Murge alte. Una larga posizione del suo territorio non è che un desolato mare di roccia;· • quasi senza alberì e tutta abbandonata al pasçolo. Il resto è costituito da · una serie di grige colline cosparse di ciottoli e grosse pietre, e da qualche~ breve tratto pianeggiante: tenuti in parte a pascolo anch'essi, in parte a coltura estensiva cerealicola. Nel paese, a 600 metri d'altezza, vive una popolazione di più di 20.000 abitanti. L'aspett9 è quello solito, cento volte descritto, delle « città contadine », con l'unica differenza, rispetto alle altre più note della pianura barese, che qui nessuno si è mai sognato di innalzare imponenti cattedrali o sontuosi palazzi: chiese, case ed edifici pubblici sono tutti ugualmente poveri e malandati. Si distinguono, in peggio, soltanto le zone che ormai anche a Minervino sono considerate slums. Nel quartiere << La Ceciola >> 3 o 4.000 persone vivono ammassate in un groviglio caotico di tuguri é << bassi » immersi nell'oscurità di vicoli brevi e angusti, privi di acqua, luce e servizi igienici. Malgrado lo sforzo continuo degli abitanti per mantenere un minimo di pulizia e decoro, queste case restano nulla più che antri fetidi grondanti di umidità, dove chi non sia costretto a letto da qual ché infermità entra soltanto per dormire. La gente, seduta in piccoli gruppi davanti alle porte-finestre delle abitazioni, riesce ancora a fare una buona accoglienza ai quasi sempre inutili osservatori delle sue miserie. L'acqua, oltre che alla Ceciola, scarseggia in tutto il paese: ma Ì'acquedotto pugliese, a quanto si dice, si rifiuta di portare le condutture fin lassù perchè l'opera non sarebbe conveniente dal lato economico. A Minervino i comunisti e i socialisti nenniani dominano la vita poli-. tica e sindacale. Furono essi l'anima delle arroventate agitazioni bracciantili dell'immediato dopoguerra, stroncate non senza sforzo solo dopo l'arrivo di numerose e agguerrite forze di polizia dal capoluogo, al cui intervento più di un grosso proprietario locale va debitore della sua salvezza. Democristiani e socialdemocratici, i soli oltre a quei due partiti che r~escano · a tenere in piedi una sezione e a svolgere qualche attività nel campo sindacale, sono costretti ad agire con molta cautela ed evitando di far troppo • [85] Biblioteca Gino Bianco

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