Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

L'inchiesta sul gangsterismo in America parla poi anche delle molte voci che sono corse, durante la guerra, circa certe prestazioni che Luciano,. a quel tempo in carcere, avrebbe reso alle autorità militari in rapporto ai piani per l'occupazione della Sicilia. Si sono avute a questo proposito << versioni piuttosto contrastanti », da cui è difficile trarre un giudizio che condanni o assolva, dal nostro punto di vista, quelle autorità americane, le quali potrebbero aver preso in considerazione le proposte che, tramite intermediari, probabilmente furono avanzate effettivamente dal noto gangster siculo-americano. Tanto per ricorrere a un luogo comune si può dire « à la guerre comme à la guerre >>: ed è quindi credibile che un certo possibilismo fu adottato nei confronti di quelle proposte; ma no,n oltre un certo limite che altre autorità di altri paesi avrebbero disinvoltamente varcato in omaggio a una tradizione spregiudicatamente «realistica>> che non sempre ha dato buoni frutti. Comunque,. nel 1946, Luciano venne << rilasciato sulla · parola e rispedito in Italia», non senza lasciare profondo rimpianto fra i Frank Costello e Meyer Lansky che restavano negli Stati Uniti e che, pare, gli offriro.no un fastoso ricevimento di addio, dopo essersi sbarazzati, a Ellis Island, di « giornalisti, reporters e fotografì minacciandoli di violenza se non lasciavano il molo». Risulta poi che i rapporti tra Costello, Lansky, Lascari da una parte, e Luciano dall'altra, furono più o meno costantemente mantenuti dopo il ritorno in Italia di quest'ultimo. A proposito del· quale il Senatore Kefauwer conclude affermando che « ci sono uomini la cui condotta offende le narici dei cittadini americani onesti, e a mio giudizio Lucky Luciano è il primo della lista>>. Se poi si volesse conoscere << un esempio del terrorismo della mafia », si può riferire il racèonto dell'agente degli stupefacenti, Claude A. Follmer,. comparso davanti alla Commissione di inchiesta a Kansas City. Tale racconto ha per oggetto l'assassinio nel 1919 di un ragazzo undicenne, certo Carramusa, e di suo fratello, venti anni dopo, sempre a Kansas City, dove l'attività della mafia era cospicua: « L'assassino del piccolo Carramusa venne colto sul fatto dai passanti inferociti e fu quasi picchiato a morte prima che la polizia lo arr~stasse .. Venne identificato per Paul Catanzaro, ma non fu mai riconosciuto colpevole giacchè tutti i testimoni oculari subirono ogni sorta di intimidazioni da parte della mafia. Perfino Louis Olivero, jl poliziotto che arrestò Catanzaro, venne in seguito assassinato dalla mafia. Biblioteca Gino Bianco I •

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