l'altro, gli uomini di Giuliano <<piluccavano», sequestrandoli in aperta campagna e nascondendoli dentro grotte e cisterne per poi restituirli alle. famiglie, uno volta riscossa la somma chiesta per il riscatto. La sfida del brigantaggio, nel cui quadro va inserita la sanguinosa e proterva attività della banda Giuliano, era anche una sfida alla vecchia mafia che, silenziosa e apparentemente rassegnata, incassò per anni i colpi durissimi inferti alla sua organizzazione e al suo prestigio, salvo poi a saldarli, bandito per bandito. Ho narrato altrove (vedi Corriere della Sera e Corriere d}lnformazioni dall'agosto all'ottobre del '49), per esempio, il duello avvenuto in quel di Partinico fra la banda del più atroce dei briganti, Peppe Labruzzo da Trappeto (la cui formazione si identifica solo fino ad un certo punto con quella di Salvatore Giuliano), e Santo Fleres, un capraio mafioso, ucciso a revolverate in pieno giorno, tra la folla atterrita, lungo il corso di quella cittadina. Santo Fleres era notoriamente il capo della mafia di quella zona. Il cadavere di Labruzzo verrà trovato non molto dopo in una cisterna, crivellato di colpi. Ma quei colpi non erano partiti dalle armi dei carabinieri del C.F.R.B., (il Comando Forze Repressione Banditismo) che nell'autunno <lel '50 sostituì il burocratico Ispettorato Generale di P. S. Labruzzo fu trovato così come verrà trovato poi, nel cortile di Castel Vetrano, il corpo di Turiddu. La triste fama della mafia diventa a volte triste fama per il nostro Paese, senza che mai i nazionalisti italiani, e quelli siciliani, peraltro strettamente legati alla mafia se ne siano resi e.ffettivamente conto. E troppo pochi, certamente, sono gli italiani, le autorità italiane, che abbiano preso visione dell'inchiesta del senatore Kefauwer sul gangsterismo americano, pure immediatamente tradotta in Italia a cura di una benemerita casa editrice ( « Il gangsterismo in America », Einaudi, 1953). Questa inchiesta, come premette l'Autore, <<si basa sulle testimonianze raccolte durante le udienze e sui rapporti della Commissione al Senato fino al 1° maggio . 1951 »; ed è anche un'autorevolissima e recentissima testimonianza dei più esperti organi internazionali sul criminoso fenomeno della mafia emigrata e sui rapporti da essa intrattenuti con la terra d'origine. Risulta comunque, dall'inchiesta del Senatore Kefauwer, che la mafia è salita alla diI Biblioteca Gino ■ • 1anco \
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