Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

Le vie del Sud Il motivo dominante della letteratura meridionalistica degli ultimi decenni è da vedere nel profilarsi di un sempre più netto e risoluto atto d'accusa contro la borghesia del Mezzogiorno. Scontata ormai la posizione dei meridionalisti <<piagnoni », instancabili nel denunciare co1pe e soprusi del Nord, e nell'invocare riparazioni e giustizia per la conculcata Italia meridionale, l'indagine si è venuta orientando negli ultimi decenni, così in sede storica come in sede politica, verso l'analisi delle ragioni <<interne» della inferiorità del Sud e delle Isole: e queste ragioni sono state riportate. per gran parte a una fondamentale insufficienza storica della borghesia meridio- ' nale, che è apparsa sempre nuovamente meritevole di condanna nella sua incapacità e corruzione politica, nel -basso livello morale, nei suoi legami , con le forme di più arretrato sfruttamento delle masse contadine, nelle sue stesse tradizioni di cultura. E correlativamente, è venuto cadendo ogni programma di rinascita meridionale che più o meno completamente si imperniasse sull'attesa di un rinnovamento morale e di una più efficiente azione politica di quel ceto. Quella del Dorso è in fondo l'ultima impostazione che ancora faccia credito a un sett0re della borghesia come forza rinnovatrice del Mezzogiorno. Tutti gli scrittori successivi, da Gramsci e dai suoi epigoni marxisti in genere ai cattolici, sono concordi nell'additare la meta fondamentale della battaglia meridionalistica nel rovesciamento del dominio borgl1ese, vuoi che per questo si faccia leva sull"alleanza dei contadini con gli .,, operai del Nord, vuoi cl1e si pensi invece al <<mondo contadino », portatore di energie e virtù politiche e morali, e persino di una tradizione di cultura cl1e sola può dare un nuovo impulso al generale progresso civile del Mezzogiorno, salvandolo, al tempo stesso, dalla degenerazione morale delle civiltà a struttura prevalentemente industriale e capitalistica. Molto rin1ane certamente da rettificare e da precisare nelle valutazioni storiografiche che stanno alla base di queste posizioni, e che assai spesso· nascono da un moralismo alquanto semplicistico e schematico piuttosto che da u11a reale intelligenza del processo di sviluppo storico del Mezzogiorno: . sul quale hanno pesato in misura notevolissima gravi ostacoli di ordine naturale e geografico e avverse vicende politiche, cl1e hanno largamente con-· tribuito a determinare il fallimento della borghesia meridionale di fronte· ai maggiori problemi ch'essa veniva chiamata ad affrontare. E persino sul piano del giudizio morale non è sempre da accogliere la contrapposizione della ricchezza umana e n1orale delle masse contadine alla corruzione· della borghesia, che ha pur dato vita a una tradizione culturale che è tra le maggiori del mondo moderno, e che largamente partecipa anche nei suoi strati piì1 inerti di quel particolare tipo di umanità e di civiltà meridionale che polemicamente e acriticamente si vorrebbe restringere al solo mondo conta ... [59] BibliotecaGino Bianco \

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