Diciamo subito che la discussione sui-rapporti fra distensione inter1ia- _zionalee distensione interna non ci trova consenzienti nè con gli uni nè con gli altri dei suoi interlocutori: nè co·n coloro che sostengono esservi uno stretto rapporto fra le due distènsioni, e doversi quindi far luogo a un nuovo sistema,<<distensivo>>d, i condurre la politica.interna; nè con coloro che negano l'esistenza di qu.estorapporto e sollecitano una vigorosa ripresa di sistemi <<duri».No·n si tratta di sistemi «molli» o «duri»; nè è la distensione internaziona/,e che pone certe esigenze di revi~ione della politica interna; perchè, all'interno; non è questione di distensione, nè di ten~ sione, ove si guardi, non ai problemi tattici dello schieramento politico, ma al problema di fondo del consolidamento e dello sviluppo d~mocratico nel nostro paese: la libera/,izzazione della vita pubblica. Quando un Ministro degli Interni assume gli atteggiamenti che ha assunto l'on. Tambroni nel caso di Cerignola, sconfessando l'inaudito atteggiamento del prefetto di Foggia, ci si muove in U'nadirezione cui va tutto il nostro consenso.Ma è appe11aun piccolo passo in questa direzione. Negli ultimi anni si è assistito,nel Mezzogiorno in particolare,a una,grave recru- <(escenzadi un antico male: il deragliamento dei/ potere esecutivo dai binari che gli son propri in uno Stato di diritto. Se poi si voles-se,per esempio, a giustificazione dz certi interventi prefettizi, richiamare esigenze di tutela amministrativa ( che comunque possono esserein' altri modi assicurate),si ricordi che queste esigenze non sono state fatte per nulla valere nel caso dell'amministrazione di Napoli, dove al potere esecutivo deve muoversi severo ammonimento, non per il st1-o ìntervento, ma per il suo non intervento. Nè si dimentichi, ove si voglia far luogo a considerazioni strettam,ente politiche, come tutte le volte che una amministrazione comunista è stata sciolta·<<alla maniera del prefetto», si sia dovuta registrare,alla prima prova elettorale_successiva llo scioglimento, una locale espansione dell'elettorato comunista (valga per tutti i casi di questi ultimi anni, a testimonianza della ostinazione con cui si perseguono linee politiche sbagliate, il caso di Pescara nel 1948, che sollevò tanta impressione nella p_ubblicaopi1iione). Come il « rilancio europeo>>nella politica estera, la liberdizzazione della vita pubblica deve essere, dunque, nella· politica interna, il polo di .orientamento del Governo e dei partiti democratici. Ma si può sperare ,, BibliotecaGino Bianco
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