Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

Assistenza e medicina Con un accordo firmato fin dai primi di settembre si è chiusa la vertenza, diventata ormai per molti aspetti incresciosa, tra l'Ordine dei medici e la Federazione delle Mutue de.i coltivatori diretti. Fin qui tutto bene. Una soluzione conciliativa è sempre preferibile ad una regolamentazio1ne imposta dall'alto. E c'è soprattutto da rallegrarsi che la mediazione del Ministro del Lavoro sia riuscita a spostare le trattative dal piano degli interessi di partito, o di fazione, su cui si era studiato di tenerle l'on. Bonomi, a quello dell'interesse collettivo, costituito in questo caso anche dai miliardi che lo Stato dovrà versare ·ogni anno al nuovo Ente. Tuttavia no11 pare proprio il caso di illudersi che un accordo come questo valga a rad-- drizzare una situazione che è viziata sin dall'origine, nè tanto meno che • esso possa contribuire a rischiarare l'oscurissimo orizzonte dell'assistenza di malattia. · C·ome avevamo sostenuto (Nord e Sud,, agosto, n. 9), la misura dei com-- pensi ai medici, malgrado le aspre polemiche che hanno messo a rumore la stamp·a durante tutta l'estate, è stato il punto relativamente di minor r rilievo. Nel documento sottoscritto dall'on. Chiarolanza ,e da una squadra di ·« professori », a nome dell'Ordine, e per l'altra parte dal Presidente della Federmutue, cc assistito dall' on. Bonomi », si legge che, per la cosiddetta assistenza diretta,, le tariffe saranno concordate al livello provinciale, tenut<? conto di quelle stipulate dagli altri organismi mutualistici, della frequenza con cui la categoria interessata ricorre al medico, e delle singole situazioni economiche locali. Per l'assist.enza indiretta,, le Mutue rimb·orseranno agli iscritti una cifra che sarà calcolata sulla base del costo medio individuale dell'assistenza diretta. Negli ambienti competenti si assicura che ben difficilmente verrà superato il limite di spesa originariamente previsto dalla legge. L'Ordine dei medici non ha dunque tanto puntato su un aumento dei compensi, che risulta di scarsa entità, se non inesistente, quanto sul poter trattare al livello provinciale, dove è in grado di controllare molto meglio i propri iscritti, e dli imporre loro il peso di un'autorità che sul piano co-- munale è sempre meno gradita, co,me vari episodi di questa vertenza hanno dimostrato. Dal canto suo la Federmutue ha fatto senza molte difficoltà q1:1estaconcessione, la cui principale conseguenza è di ridurre a quasi niente l'autonomia delle Mutue comunali, e di rendere definitivamente irrisoria quella democratizzazione dell'assistenza tanto decantata ogni momento dall'on. Bonomi. Per di più, l'elenco dei medici convenzionati, cioè di quelli che presteranno l'assistenza diretta, sarà compilato dall'Ordine provinciale insieme alla Cassa comunale; quest'ultima, però, « assistita dalla Mutua provinciale ». Per il 50% dei comuni italiani il problema è facilmente riBibliotecaGino Bianco

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