Naturalmente, questo processo non può essere atteso passivamente da tutti coloro che già costituiscono i primi quadri della sinistra democratica nel Mezzogiorno. Si può essere pessimisti od ottimisti sulle possibilità che esso si verifichi o meno, a breve o a lunga scadenza; ma questo non serve a determinare una condotta politica. Salvemini, ai fini di questa condotta politica, fissa alcuni pu,nti che vogliamo riportare; dicendo subito che sono i punti che riflettono l'atteggiamento cui si è costantemente ispirata questa rivista e il gruppo che intorno ad essa si è venuto raccogliendo: « 1) dire sempre a quella gioventù la verità, spiegandole che cammina su falsa strada, senza passargliene una sola; 2) non part~-cipare a nessuna ' apertura' nè verso il Partito comunista, nè verso alcun compagno di viaggio o idiota utile del comunismo; 3) non fare nulla che possa favorire una vittoria elettorale comunista, precipitando quella crisi, in fondo alla quale non si troverebbe che la fine dell'Italia; ma 4) non associansi a nessun gruppo politi,co, il quale, col pretesto 0 della lotta contro il comunismo abbia venduto l'anima al clericalismo fascista monarchico; 5) tenersi sempre su quel terreno del socialismo gradualista, ma energico a volere quel che de7e volere, che è il solo su cui possono ritrovarsi coloro, che vogliono liberarsi dalle pastoie comuniste; 6) pur marciando sempre divisi dai comunisti, resistere ad ogni tentativo che altri faccia per mette.re fuori legge il Partito comunista cioè per impedire ogni evoluzione della migliore gioventù comunista verso una politica di ,buon senso; e 7) prendere colpi -e da destra e da sinistra, ma non cedere mai nè a destra nè a sinistra » • In merito al primo p·unto c'è da osservare che, a cc dire sempre la verità », siamo ancora in pochi, pochissimi, ma già più numerosi di ieri. È vero che quanto a deformazione della verità, quanto a conformismo e a qualunquismo, la stampa meridionale ha toccato il fondo. Nel Sud manca una stampa civile. Lo abbiamo detto numerose volte e non ci stancheremo di ripeterlo. La stampa qualunquista e conformista del Sud rappresenta un problema di fondo della democrazia italiana. Così come è, essa alimenta la diseducazione politica e civile; e agisce proprio nel senso opposto a quello indicato da Salvemini per facilitare la conversione verso posizio1ni democratiche da parte degli attuali quadri medi del Partito comunista. (Non è senza significato il fatto che La Stampa di Torino faccia concorrenza all'Unità davanti ai cancelli della F,iat) mentre il Paese Sera fa concorrenza all'Unità a piazza Colonna). Ma è anche ;vero che questo problema della stampa meridionale è ·oggi più sentito di ieri, che più di una voce si leva a protestare contro di essa, a reclamare una radicale trasformazione dei quadri, nelle direzioni, nelle redazioni, nelle reti di corrispo:r;identi. Se uel Mezzogiorno si potesse disporre di una stampa più civile, più albertinia,na e meno scarfogliana, tecnicamente più curata e più intelligente, anche se politicamente cauta e moderata, avremm·o fatto un sensibile passo avanti, e non sarebbero certo i capi comunisti a rallegrarsene. In merito al secondo e al terzo punto di Salvemini non possiamo non BibliotecaGino Bianco .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==