Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

Zdanov, che il << progresso dello spirito si attua col risolvere problemi nuovi >>e sa quindi che il nodo della questione è proprio nel determinare èome il Croce ha approfondito e corretto l'estetica des,anctisiana. Ma sa altresì che se egli si dedicasse seriamente a studiare il problema dovrebbe concludere che il Croce ha avuto ragione, nella stragrande maggioranza dei casi, di leggere e di correggere il De Sanctis così come l'aveva letto e corretto. Perciò egli si trova costretto a negare in pratica quel principio crociano (e zdanoviano) che ammette per valido in teoria, si trova costretto a difendere la lettera del De Sanctis contro il suo spirito, ~ difendere anche gli errori del maestro irpino, a strepitare, insomma, per le virgole. E questo francamente non è uno spettacolo edificante. Chiediamo scusa al lettore di questa lunga e faticosa dimostrazione: ma era necessario mostrare particolareggiatamente a quante falsificazioni e errori e più o meno consape\:oli <?missionisi accompagna il << ritorno al D·e Sanctis » che è stato proclamato da questi circoli culturali del nostro . paese che si vogliono progressivi. A noi sembra che il pilastro fondamentale su cui si reggeva tutta la costruzione, l'affermazione di un'infondatezza delle deduzioni crociane, della tendenziosità della form1:1la « De Sanctis-Croce » e della conseguente opportunità di sostituirla con l'altra « De Sanctis-Gr;amsci>>resta assolutamente gratuita. Del resto, se questa famosa formula « De Sanctis-Gramsci » dovesse stare a significare, come si è visto, soltanto un « incontro nècessario ed inevitabile >>, è legittimo chiedersi quale possa essere il suo valore creativo nella cultura contemporanea. Qui si ripresenta ancora una volta la contraddizione che abbiamo · rilevato nel Gerratana: perchè se la cultura, co11ofrmemente al detto di Croce (e di Zdanov), progredisce risolvendo nuovi problemi e cioè innovando il pensiero del passato nel rispetto dellà sua verità storica, resta da chiedersi in che cosa questo «incontro>> (e l'incontro è, per definizione, di due posizioni che hanno genesi e sviluppo indipendente l'una dall'altra) sia una con!inuazione e un rinnovamento ·del passato. La parte critica di , questo marxistico ritorno al De Sanctis ci sembra, dunque, fallita: resta ora da vedere quale valore abbia la parte più propriamente costruttiva. Biblioteca Gino Bianco

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