diventa ancor,a più radicale del suo maestro, proprio a quel punto si trascorre allegramente ad accusarlo di sostituire un rapporto meccanico ad un rapporto dialettico tra artista ed ·uomo (20 ). Ora, se la dialettic;a è la dia.. lettica, è evidente ad ognuno che quella postulata dal De Sanctis era una giustapposizione esterna, mentre il nesso stabilito dal Croce suppone l'interna tensione mercè la quale tutto lo spirito, e cioè tutta la vita, si fa poesia. Fa male al cuore dover ricordare cose così semplici e quasi ovvie agli audaci teorici della dialettica marxistica! Chiarito cosi chiaramente quel che s'era proposto di chiarire, il Gerratana si volge a discutere la critica fa~a dal Croce della diagnosi desanctisiana del discorso su La scie1zza e la vita: ed anche qui ci troviamo , innanzi allo stesso procedimento di cui si è detto sopra. Mentre Croce radicalizza la posizione del De Sanctis e nega che vi possa essere « il concetto di un pensiero che stia per se solo, scompagnato dalle altre forme della vita>>, il Gerratana trov,a necessario annotare che il filosofo << non può vedere il problema perche concepisce il pensiero solo come mani ... festazione individuale o nelle sue forme astratte, e non nei suoi rapporti sociali» (21 ). E si potrebbe continuare per un pezzo nell'analisi dell'articolo del Gerratana senza rilevare grandi mutamenti nei risultati: ignoranza dei testi fondamentali o incomprensione di essi, e sempre lo stesso strisciar intorno al problema centrale senza mai affront~rlo e risolverlo. Il lettore non riesce mai a sapere nè come il Croce ha letto il De Sanctis, nè come l'ha innovato, nè in che cosa la sua lettura e le sue innnovazioni riuscissero tendenziose. La verita è che il Gerratana si avvolge in una grave contraddizione: egli sa ed ammette, nel nome e nell'autorità di debba avere un'anima intera, armonica, umana, e, poichè altra armonia e umanità non è dato concepire, un'anima morale; senza di che la sintesi non si compie per la mancanza di uno dei suoi termini, non potendo un'anima frammentaria, squilibrata, disgregata, disumana, cioè inesistente come anima, innalzarsi a una creazione di bellezza, come non può innalzarsi al disinteressato pensamento della sovrana verità ». ( 20 ) GERRATANA, De Sanctis-Croce cit., p. 502. ( 21) GERRATANA, De Sanctis-Croce cit., pp. 503-05; il discorso desanctisiano su La scienza e la v1:ta è diventato la tarte à la crème di tutti questi nuovi scopritori del- !' opera desanctisiana. Vedremo più avanti come esso debba essere interpretato e come . ancora una volta il celebrato storicismo dei marxisti _simostri privo di intelligenza storica. [39] Biblioteca Gino Bianco
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