Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

a questi stessi testi! Bello, facile; e comodo. Ma la proposizione del Gerratana potrebbe anche avere un senso compiuto: il guaio è, però, che l'avreb- , be solo quando essa non fosse un'affermazione apodittica, ma la conclusione di una dimostrazione storica puntuale, dalla quale risultasse che tutta la critica desanctisiana fino al Gramsci aveva questi famosi <<interessi non corrispondenti » ai testi del De Sanctis e quindi, consapevolmente o · inconsapevolmente, falsava il loro senso. Noi dubitiamo molto che una dimostrazione del genere possa essere mai fornitia: ma poichè temiamo che i nostri dubbi sorgano da interessi che non corrispondono ai testi del Gerratana, ci limiteremo ad osservare e a documentare che questa dimostrazione non è stata ancora fornita. Il Gerr,atana, dunque, accetta in nome di un'analoga proposizione di Andrei Zdanov, il principio del Croce che <<il progresso dello spirito si attua col risolvere problemi nuovi, diversi da quelli che occuparono i predecessori» (12 ): ciò posto ci si attenderebbe una puntuale dimostrazione del fatto che il Croce è venuto meno al suo intento. Invece, di tutto questo non si fa più parola. L'autore passa subito ad altro argomento e si preoccupa di chiarire il significato della formula « De Sanctis-Gramsci », operazione che egli fa ripetendo le parole stesse del Gramsci e aggiungen- , . dovi questa cristallina chiosa: « qui non è De Sanctis a diventare marxista; si potrebbe semmai dire, se l'espressione non fosse imprecisa, che è il marxismo a diventare desanctisiano. Non si tratta soltanto dell'influenza esercitata dall'opera del lYe Sanctis nella formazione del pensiero di Gramsci; tale influenza del resto non è casuale, ma risponde ad un incontro storico necessario e inevitabile, dovunque il marxismo si sviluppi nella sua giusta direzione » (13 ). Come si vede il chiarimento è fornito mercè un'<<espressione imprecisa» e riducendo lo sviluppo gramsciano delle tesi desanctisiane ad un <<incontro>>,e questo incontro è, man.co a dirlo, definito « ne- (1 2 ) GERRATANA, De Sanctis-Croce cit., p. 497: non si creda che il riferimento a Zdanov sia frutto di nostra malizia; il nome dell'uomo politico russo, a cui, come è noto, i comunisti attribuiscono una particolare autorità filosofica (o almeno l'attribuivano) è richiamato esplicitamente dall'autore, per giustificare che almeno una volta egli sia costretto ad essere cl' accordo col Croce. (1 3 ) GERRATANA, De Sanct1:s-Croce cit., p. 499; è appena necessario rilevare che qui è assunto con alquanto dommatismo che la linea di sviluppo gramsciana sia la giusta linea di sviluppo del marxismo. [35] Biblioteca Gino Bianco '

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