zioni vere e proprie; poichè per queste, come si è gia detto e come è naturale, conviene attendere che tutta la serie dei volumi sia innanzi ai nostri occhi. Si deve aggiungere, però, come vedremo meglio più innanzi, che si può giudicare dai volumi già pubblicati, il pericolo di un travestimento ideologico e politico (che il Croce stesso paventava (2 )) sembra evitato ~ssai di più nell'edizione del Laterza che in quella dell'Einaudi. E' ben vero . che in nessuna delle due sono stati ancora stampati quelli che si potrebbero dire i volumi più delicati, le raccolte, cioè, degli scritti politici, pei quali il nome del Cortese, nella riaccolta diretta dal Mt1scetta, è sicura garanzia di serenità scientifica, mentre forse la stessa certezza non dà colui che deve occuparsene per quella diretta dal Russo. Pure noi dobbiamo giudicare dal lavoro compiuto piuttosto che dalle intenzioni: e una lettura sia pure superficiale di alcuni dei volumi dell'edizione del Muscetta, quello sulla scuola cattolico-liberale ad esempio, conferma pienamente cl1e in questa, piuttosto che nell'altra, il criterio del travestimento politico - o peggio partitico - è largamente operante. Gioverà adesso vedere da dove è nato, in questo secondo dopoguerrie1, il proposito di una riscoperta del De Sanctis, di un ritorno ad un D·e Sanctis genuino e spogliato dalle interessate sovrapposizioni dottrinale di cui il Croce l'avrebbe ricoperto. Si può dire senza timore di smentite che la genesi di tale mutamento è tu~ polititica: e non vi sarebbe da prendere soverchio scandalo della cosa poichè assai spesso la genesi di grandi opere di cultura è una genesi politiqi. Ma si deve aggiungere subito che questa · volta non sembra che sia accaduto quel che avviene di solito in casi simili, che cioè l'esigenza politica sia stata dialetticamente mediata ed inverata nell' operietdi scienza, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare e che vedremo più avanti. I nuovi studiosi del De Sanctis, dunque, o i vecchi stu,diosi divenuti nuovi, hanno preso le mosse da una proposizione del Gramsci divenuta ormai famosa: << la critica del De Sanctis è militante non frigidamente estetica, è la critica di un periodo di lotte culturali, di contrasti tra concezioni della vita antagonistiche. Le analisi del contenuto, la critica della struttura delle opere, cioè della coerenza logica e storico-attuale delle masse dei sentimenti rappresentate artistica- ( 2 ) Per due edizioni del De Sanctis, in Terze Pagine Sparse, Bari, 1955, I, pp. 284-85. .. Biblioteca Gino Bianco ( .I . ' • r
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