Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

\ il criterio cronologico avrà sempre qualcosa di estrinseco; resta, però, da dimostrare che tale difetto è riparato quando ad esso si sovrappone il criterio dell'unità di argomento, che può essere 1almeno altrettanto estrinseco. Ma v'è da dolersi anche - e ciò ha notato giustamente ancl1e il Russo (1 ) - che il Muscetta abbia ritenuto opportuno « rimpàstare » i Saggi Critici~ ordinandoli variamente nei. diversi volumi della sua edizione e r~ccogliendoli sotto appellativi affatto nuovi. Ciò ha avuto come effetto di far sparire rlel tutto da un'edizione delle « opere di Francesco De Sanctis >> appunto il titolo di « Saggi Critici», il cui merito principale non er~ tanto d'essere caro a tutti i lettori delle opere del maestro irpino, quanto quello ,di rappresentare compiutamente una nuova forma di storia letteraria nella quale il De Sanctis si riconosceva perf et~amente e che egli aveva portato ad un punto elevatissimo di rigore critico e di perfezione anche formai e. In sostanza il De Sanctis aveva .creato, con il « saggio critico>>,quasi un nuovo genere letterario ed aveva anzi ravvisato in esso il <<genere» proprio della critica letteraria: ci si può chiedere perciò se aver soppresso il termine e, mercè il nuovo ordinamento, aver messo in ombra anche la cosa, sia veramente una misur,a adatta a quella <<lettura storica » che questa edizione ha l'ambizione di proporre. , Più tradizionale appare, invece, l'ordinamento dell'edizione laterziana: e forse il Russo potrebbe osservare a chi gliene volesse far carico che dopo tutto ci vuol più animus rivoluzionario a rispettar certe tr~dizioni che ad infrangerle! In concreto il Russo ha deciso di seguire la trama tracciata dal Croce in appendice alla sua Bibliografia desanctisiana del 1917, che prevedeva appunto un ordine della materia punto ambizioso, ·senza pretese di suggerire alcuna i11terpretazione e che soprattutto tendeva a rispettare -quel che il De Sanctis stesso aveva fatto. E diremo schiettamente che questo, pur apportando al progetto del Croce quello opportune correzioni che il ritrovamento di nuovi testi e il progresso degli studi può aver rese necessarie, ci sembra il criterio migliore: bisogna dare .al lettore innanzi tutto dei testi corretti, in un ordinamento che non ripeta la sua plausibilità da peregrine interpretazioni, poichè sarà il lettore stesso a stabilire nella sua mente l'ordine 1lleglio conforme ai suoi interessi. Naturalmente le nostre sono v1alutazioni che riguardano i <<progetti >> piuttosto che le edi- ( 1 ) Introduzione ai Saggi Critici, Bari, 1953 (edizione scolastica), I, p. X. , Biblioteca Gino Bianco

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