Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

Diremo subito che questo cosidetto << ritorno al De Sanctis » si esprime innanzi tutto mercè la nuova edizione delle opere del critico irpino; intrapresa, .separatamente l'uno dall'altro, da due grandi editori, l'Einaudi di Torino e il Laterza di Bari: e questo è senza dubbio un fatto positivo. In- , terrotta a causa della guerra l'edizione curata dal Cortese ed in parte esauriti in parte distrutti per le vicende belliche la più parte dei volumi già stamp,ati di essa, v'era effettivamente l'esigenza di rimettersi al lavoro e di procurare ai lettori un corpus desanctisiano curato con saldi metodi scientifici e con unicità di criterio. Qualcuno potrebbe, magari, osservare che addirittura due edizioni in una volta sola sono veramente un impegno eccessivo e che forse sarebbe stato più opportuno che gli sforzi degli studiosi si fossero concentrati in una sola intrapresa perchè questa procedesse più speditamente e insieme riuscisse migliore: ma dopo tutto non c'è da lagnarsi molto del fatto che ci vengano date due edizioni del De Sanctis in luogo di una sola l Che queste siano, poi, veramente ispirate ai saldi criteri scientifici che in imprese del genere sono i soli da riconoscere v~lidi ed auspicabili è ovviamente tutt'altro discorso ed è soprattutto un discorso che non può farsi in questo momento, quando entrambe le edizioni sono soltanto ai primi passi. Quel che si puo dire ora è soltanto che l'edizione dell'Einaudi, diretta da Carlo Muscetta, ha forse un .programma più ambizioso di quella del Laterza, diretta da Luigi Russo, poichè, almeno nell'ordinamento attuale della materia e nei titoli dei vari volumi, tende già a suggerire un'interpretazione: a scorrere il programma, infatti, si ha· l'im- i pressionç di un De Sanctis tutto teso << verso il realismo >> ( come suona il titolo di un volt1me, il VII, non ancora pubblicato del resto, della raccolta) e si ha l'impressione, altresì, che il Muscetta voglia lasciar intendere che lì sarebbe il nodo centrale dell'evoluzione del pensiero desanctisiano. Si vedrà quando i volumi saranno tutti stampati in che modo nelle varie 1:fitroduzioni è ragionata questa interpretazione: per il momento ci limiteremo ad osservare che, per quel che sappiamo dalle letture dirette dei testi e dall'evoluzione della critica sull'argomento, tale interpretazione appare assai poco plausibile e difficilmente dimostrabile. Varrà, intanto, la pena di chiedersi perchè il Muscetta ha preferito spezzare lo schema cronologico ed evolutivo, per aggiungere al volume di Lezioni e Saggi su Dante, che raccoglie soprattutto scritti composti tra il 1853 e il 1859, ~nche tre scritti tolti dai Nuovi Saggi Critici, che sono posteriori di dieci anni: è ovvio ~he Biblioteca Ginb Bianco I • ì , ...

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