Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

.,. te a Milano, Roma, Napoli e Palermo. Ma è evidente che, vietato il libero trasferimento in queste città come nei comuni con popolazione appena superiore ai 25.000 abitanti, è più facile procurar~i i titoli << legali» per ~rasferirsi ai margini della grande città che per insediarsi nell~ piccole; ed è ovvio che chi non riesca a procurarsi questi tit::>liscelga poi di fare il . · « clandestino » a Roma o a Milano piuttosto che a Salerno o a Caserta, dove peraltro gli sarebbe più difficile mimetizzarsi prima e imporsi poi. Cominciamo, dunque, con l'abrogare le leggi per i comuni non capoluoghi di provincia, fissando subito che, dopo, ·un anno, saranno abro- ;grate anche per i capoluoghi di provincia; e che, dopo tre anni, dovranno essere abrogate anche per i capoluoghi di regione. Potremo così dare in- 'Centivo ad una pluralizzazione delle destinazioni, prevenendo la concentrazione di oltre 20.000 emigranti clandestini all'anno ai margini di poche grandi città; e potremo· ~ttentamente seguire i frutti della libertà di movimento, coltivandoli sapientemente (per esempio, adguatamente attrezzando l'organizzazione del collocamento). Anche a proposito dell'emigrazione interna si fanno valere a volte quegli argomenti che abbiamo esaminato a proposito dell'emigrazione oltre \confine: la preoccupazione, cioè, per un progressivo deterioramento degli insediamenti umani meridionali, dai quali emigrerebbero gli elementi più attivi e qualificati. Valgano qui le stesse obiezioni avanzate più sopra. E. valga soprattutto la nostra impostazione per una pluralizzazione delle destinazioni dell'emigrazione interna ai fini di una mig1iore distribuzione delle corren~i sul territorio nazionale. E qui risorge il problema delle zone industriali « di tipo inglese>>. . La pluralizzazione delle destinazioni per la crescente emigrazione <lalle sovraffollate campagne meridionali, richiede, infatti, ai fini di una distribuzione meno anarchica e possibilmente più omogenea delle varie correnti sul territorio nazionale, anche altri provvedimenti, oltre la pro- _gressiva abrogazione delle leggi fasciste del 1931 e del 1939. 'Non si tratta soltanto di dare libero corso a sane correnti di emigrazione dalle campagne meridionali alle regioni centrosettentrionali (nella maggior parte ~dellequali, peral~ro, si constata .un notevole scarto in meno della percentuale di popolazione al di sotto dei 21 anni; laddove, nelle regioni dell'Italia meridionale, la popolazione al di sotto dei 21 anni è dovunque supe- .. Biblioteca Gino Bianco

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