• L'1TALIE BOUGE - Esprit, a. XXIII, - settembre-ottobre 1955. Dal desiderio di meglio conoscere, nelle sue attuali dimensioni sociali e politiche, quella realtà italiana di cui i fran- • • • • ces1 sono sempre stati. cur10s1, se non amanti, è mossa la pubblicazione del numero di settembre-ottobre 1955 di Esprit, la rivista fondata da Mounier ed oggi continuata dai suoi amici. La prima parte del numero, col titolo di << Enquete », presenta, raggruppate e commentate da Michel François, le risposte di numerosi intellettuali italiani ad un questionario loro proposto dalla rivista. Il fatto che a rispondere siano stati per lo più, come lo stesso François rileva, lettori e simpatizzanti di Esprit chiude, a dire il vero, in una cerchia ideologica alquanto ristretta il dibattito così organizzato. E ciò spiega anche come la nota prevalente in tutte queste risposte sia un pessimismo acre e sottile, quale può nascere spontaneo, negli animi dominati da un serio impegno religioso, dinnanzi alle contraddizioni, alla timidezza, alle prevaricazioni, alla sterilità dei gruppi cattolici responsabili del potere in Italia durante questi anni, e anzi della stessa gerarchia alle quali si appoggiano. RECENSIONI Un tale pessimismo si lega naturalmente ad una feconda libertà di espressione. Leggiamo così affermazioni interessanti, come questa, di un prete settentrionale: « bisognerebbe che l'Episcopato italiano (che non manca di uomini valenti) potesse assumere una fisionomia propria, indipendentemente, così come gli episcopati degli altri paesi, dalle Congregazioni Romane; ir1dipendenza che dovrebbe essere limitata solo dalle necessità derivanti dalla presenza della Santa Sede e dall'unità. disciplinare della Chiesa» (pag. 1445); o come questa: << noi altri cattolici dobbiamo certo evitare la diffusione pura e semplice di volgari pratiche anticoncezionali, ma bisogna avere il coraggio di impegnare la rete capillare della Chiesa in un delicato lavoro di propaganda a favore di un certo controllo delle nascite » (pagina 1411); o, infine, come queste altre, scelte alla rinfusa: << noi cattolici italiani non abbiamo mai saputo essere politicamente autonomi rispetto alla gerarchia » (pag. 1433); << l'esistenza di un partito cattolico crea un equivoco nella vita po... litica... un partito politico che riunisce i cristiani in quanto tali non può presen- . . . . ' tare 1n piena s1ncer1ta un programma politico riflettente le esigenze di questo o quel gruppo sociale o ideologico; nel [126] Biblioteca Gino Bianco
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