CRONACHEE MEMORIE La Sicilia ai Brancati Alla tristezza delle premature « opera omnia» di Vitaliano Brancati, si accompagna la mèsse dei giudizi critici che, da provvisori ed aperti che erano - ed era la stessa vitalità intellettuale dello scrittore a lasciarli necesI sariamente sospesi - han dovuto raggiungere d'un balzo un senso concluso, definitivo, nel quale è ancora difficile distinguere dove finisca l'interesse puramente letterario e dove cominci la commozione, o il patetico, di una rievocazione. Ad un anno dalla sua morte, attorno a Brancati vanno dunque affollandosi tutte le idee e le ipotesi con le quali si ricostruisce la vicenda letteraria degli scrittori che hanno lasciato questo mondo, la stessa minu~ zia d'indagine che circonda la figura dei <<classici»,uno stimolo a ricercare parentele e rintracciare influenze le quali, sorte magari nella mente di questo o quel critico con un senso non rigoroso, o come vere e proprie I boutades, vengono ripetute ed approvate tanto più facilmente, in quanto è venuta a mancare la fonte viva che potrebbe avvalorarle o confutarle concretamente, nelle pagine di nuovi racconti, nuovi romanzi. E di tutto questo immaginiamo che Brancati medesimo - che mai fu molto tenero verso le cincischiature di una critica troppo acuta e « solerte », a.ffetta cioè, com' egli diceva, da « prof ondismo >>- avrebbe sorriso con misurato ½d · amaro pudore, riconducendo e raffrontando un tale alacre brulichio di postumo interesse sulla sua opera alla forza elementare, semplice e tragica di un male incurabile che si sviluppa nel corpo di un uomo qualsiasi: di un « uomo medio>>, quale egli aveva sempre sognato di sembrare e di essere. I I Perchè, a noi che non l'abbiamo conosciuto di persona, la sua figura e la sua opera hanno sempre destato l'impressione di svolgersi ed attuarsi Biblioteca Gino Bianco I •
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