sicchè la popolazione dovrà essere ammessa a frequentarne il magnifico parco, con ogni possibile facilitazione di trasporti in modo da pot.ersi fam.iliarizzare col complesso, il che, finora, non è purtroppo avvenuto». Noi avevamo detto che bisognava ridurre entro i suoi naturali confini l'Ente Mostra, perchè potessero funzionare teatri, ritrovi, cinematografi, piscine e quanto nel complesso si trova; ora Enzo Fiore dice che bisogna attivare i teatri, i ritrovi, le arene, i cirtematografi, e tutto ciò « senza aggravare la gestione dell'Ente, anzi alleggerendola». Siamo lieti che la nostra tesi venga, sia pur silenziosamente, sposata da così autorevolmen.te ufficioso personaggio. Che ogni dite o tre anni si organizzi una grande Mostra specializzata _ magari, come lo stesso Fiore suggerisce, dello Sport _ è possibile (e del resto ariche noi lo avevamo accennato), ma oggi non ha importanza; oggi conta soprattutto che ci si convinca che la Mostra non può essere eternamente sequestrata ai napoletani, come i beni di un, debitore fallito. Anche la legge fallim1entare prevede la chiusura del fallimento e perfino la riabilitazione del fallito, se questi serba buona condotta. Ci decideremo una buona volta a chiudere ufficialmente il fallimento dell'Oltremare, in modo da poter sperare nella sua riab i li tazi one? A PROPOSITO DEL MINISTERO DELLE PARTECIPAZIONI STATALI, delle sue funzioni e dei suoi compiti, Lo Spettatore Italiano svolge alcune osservazioni assai pertin,enti. « Il nuovo Mini51tro _ scrive la rivista_ deve innanzitutto puntare verso la formazione di un'ampia classe imprenditoriale alla testa delle imprese controllate dallo Stato. Sino ad ogg~, s'è tirato avanti more italico; con alcuni uomini su cui gravano tutti i pesi e le resp,onsabilità. Dove questi uomini non son,o disponibili, al vertice delle imprese c'è alle volte qual~osa che è ottimistico paragonare ad un cervello. BiStogna ormai rendersi conto che è divenuto inevitabile modernizzare al massimo ed il più rapidamente possibile il personale imprenditoriale in Italia: se è necessario, s'importino dall'estero le competenze necessarie». Se si pensa alla situazione IRI nell'Italia meridionale, ai consigli di amministrazione di certe aziende, si constaterà che quaggiù, per un verso, sono assai più rari gli << alcuni uomini » capaci << su cui gravano tutti i pesi e tutte le responsabilità»; e per un altro verso, quasi sempre s'incontra << al vertice delle imprese qualcosa che è ottimistico paragonare ad un cervello». Il sottogoverno ha reso tragica una situazione che era già grave. Casi recenti hanno stupito e scandalizzato anche i più incalliti osservatori. C'è poi, anche essa più grave nel Sud che non nel Nord, la questione dei rapporti fra dirigenti delle imprese pubbliche e dirigenti delle imprese private. Pure a questo proposito si leggono nello Spettato,re Italiano osservazioni che meritano di es~ere vigorosamente sottolineate: sia per quanto riguarda quei consiglieri d'amministrazione, la grande maggioranza~ che sono BibliotecaGino Bianco
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