predisposti e che verranno di volta in volta prescelti a seconda delle circostanze. Il Ministero cioè potrà, in sede di coordinamento, favorire· la riunione di più iniziative similari provocando l'integrazione dei rispettivi capitali e mezzi tecnici 'ove una sola e più vasta e robusta iniziativa si dimostri più sana e vitale di più iniziative che potrebbero avere una vita stentata o essere addirittura di difficile o impossibile attuazione'; oppure potrà raccomandare ai vari enti finanziari che operano con fondi pubblici il finanziamento di quei progetti che meglio rispondano alle esigenze manifesta-- tesi in sede di programmazione sia locale che nazionale; oppure potrà ancora segnalare alla Cassa del Mezzogiorno, perchè possa valutarlo nell'elaborazione dei programmi, quali opere pubbliche si rendano necessarie e opportune per la migliore e più rapida realizzazione dei programmi locali d'industrializzazione, studiati in ogni provincia da ciascuna Camera e valutati e rielaborati, quindi, dal Ministero stesso. » (24 Ore del 10 agosto 1955). Si puo concedere che questa sia una buona strada; che la preoccupazione di procedere a una attenta e approfondita ricognizione locale, da rielaborare poi a livello nazionale, sia più che fondata; che il proposito di assicurare un più organico coordinamento fra azione pubblica e privata possa essere effettivamente perseguito, per certi aspetti, anche attraverso le citate istruzioni del Ministero dell'Ind11stria. Però c'è una non irrilevante riserva che dobbiamo far valere a questo punto: essa riguarda in particolare l'opportunità del suggerimento, più oltre avanzato dal Ministero dell'Industria, << che ci si avvalga della collaborazione delle locali Unioni Industriali e che vengano costituiti presso le Camere di Commercio appositi comitati di studio formati da esponenti delle varie attività industriali e finanziarie locali, i quali, più e meglio di ogni altro, possono dare, sia settore per settore, sia nell'insieme dell'economia provinciale o regionale, un contributo di idee, di giudizi e di propositi, frutto di una · esperienza direttamente vissuta e conquistata». Certamente le Unioni Industriali e i cosiddetti esperti di categoria potranno dare « un contributo di idee, di giudizi, di propositi »; ma non « più e meglio di ogni altro » ; perchè quel «contributo>> sarà sempre condizionato da una visione ver- . ticale d'interessi costituiti, spesso monopolistici, a volte di piccole consorterie locali, che facilmente prevalgono su interessi più diffusi, ma meno organizzati, di piccoli e medi produttori. Facciamo valere questa riserva affinché, nella rielaborazione a livello nazionale della ricognizione locale, Bibliotecà Gino Bianco
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