Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

• I misura, riducendo però l'orario giornaliero, sia invece che ci si orienti verso un aumento degli assegni per i fàmiliari a carico, è evidente che si tratta di un.a decisione da. prendersi al più presto. Occorre eliminare ogni possibilità di sospetto che lo Stato .intenda realizzare opere, sia pure minori, sfruttando i disoccupati (questa è l'accusa sulla quaJe battono da anni i comunisti): e conviene anche farlo se si vuole che aumenti l'attuale b~sso livello di rendimento dei cantieristi. - . L'esperimento ha .fornito qualche utile chiarimento anche per quel che concerne i corsi. Il Ministero ha dato grande evidenza alla circostanza che 1'87% degli iscritti nelle liste dei 14 comuni non possiede titoli di studio o ha la sola licenza elementare; e a quella che il 98% risulta sfornito di una qualsiasi qualificazione o specializzazione. E' una conferma di quanto già si era appreso dall'inchiesta Tremelloni e dalle altre indagini statistiche a ~arattere nazionale fatte in questi anni. Sembra però difficile sostenere, sulla scorta di queste indicazioni, che il problema della qualificazione professionale dei disoccupati possa essere risolto con gli attuali corsi. Per in.. ciso, ci sembra che vada ricondotta nei suoi giusti limiti anche la tesi che scorge nella manq1.nza di qualificazione professionale la causa principale della disoccupazione di massa del Paese. L'addestramento professionale va perseguito sulla scala più ampia possibile, ma è inutile illudersi che esso, perdurando certe condizioni strutturali della nostr,a economia, possa rovesciare la situazione. Oggi solo una parte esigua dei disoccupati, se fosse qualificata, troverebbe una stabile sistemazione nella vita produttiva. Nel Sud non sono ancora tutti i nuovi lavoratori qualificati che riescono ad essere assorbiti nelle loro regioni: la grande maggioranza è costretta, se vuole sfruttare la propria specializzazione, a emigrare al Nord o all'estero. Ma quanti sono quelli veramente in gr,ado di farlo? Quanto ai corsi del Mini• stero, essi, nonostante i progressi fatti rispetto al passato, presentano ancora difetti notevoli. Troppi enti gestori sono per loro natura inadatta al com- , pito, e non sono in grado di assicurare un efficace :addestramento. Troppi altri, pur non mancando di buone intenzioni, difettano delle attrezzat11re indispensabili, e non avranno mai la possibilità di dotarsene. D'altro canto l anche le istituzioni :migliori sono non di rado costrette a interrompere il ·- processo formativo quando vengono a cessare i fondi stanziati dal Ministero. 1 La gamma degli insegnamenti appare inoltre eccessivamente ristret- ' I J • Biblioteca Gino Bianco ...

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