.. plesso edilizio di Tor de' Schiavi, nel quale furono trasferite 200 famiglie della Gordiani. Sarebbe stata, questa, un'occasione propizia per abbattere 200 abitazio11imalsane e per cominciare così il risanamento della borgata; ma, prima ancora cl1e le famiglie prescelte abbandonassero quei tuguri, altri nuclei di parenti, di amici, di conoscenti, di estranei, pagando questo « privilegio >>, vi si erano installati. Negli ultimi anni, in lJn modo o nell'altro, parte di coloro che non si sono rassegnati a vivere in condizioni disumane sono riusciti ad abbandonare le catapecchie della Gordiani ed a riacquistare dignità civile ed umana. Altre famiglie, alla spicciolata, trovarono alloggio in città e vi si trasferirono di propria iniziativa; ma soltanto due abitazioni della borgata furono abbattute prima che nuovi inquilini vi si stabilissero. Attualmente la Gordiani e Via Teano, che ne è come un'appendice, ospitano circa 15.000 abitanti; e questa cifra tende a salire, poichè altre abitazioni abusive si aggiungono a quelle già costruite attorno al nucleo centrale della borgata. Tutte le famiglie installate nelle case abusive sono meridionali; arrivate di recente in città, formano una collettività difficilmente censibile che ha varcato il limite di 2.000 unità. Nel complesso, i romani, che furono gli abitanti originar1 della Gordiani, si sono per la maggior parte trasferiti altrove ed ora la maggioranza della popolazione dell'intera borgata è costituita da meridionali (oltre il 65%): particolarmente calabresi, siciliani e pugliesi, giunti ad ondate dopo la fine della guerra. Circa settanta persone (una decina di famiglie) risultano settentrionali; l'aliquota che resta è formata dalle residue famiglie romane, cui I si sono aggiunte quelle emigrate dalle regioni dell'Italia centrale. Una popolazione, posta in condizioni ambientali così disagiate, va soggetta naturalmente a subire le infiltrazioni epidemiche e gli effetti delle più diverse malattie. Alla Gordiani è da anni in attività un ambulatorio comunale, che, assieme con altri tre ambulatori privati, tutela l'assistenza medica della collettività: gli ambulatori assistono giornalmente circa 20 persone ciascuno. L'indice di morbilità, nella borgata, è molto alto: circa il 500/4della popolazione è affetta da malattie; di questa percentuale il 3% è costituito da alcolizzati, mentre, per il restante 47%, le cause di infermità vanno attribuite alle pessime condizioni igieniche delle abitazioni ed alla denutrizione. Le malattie sociali più diffuse risultano l'artrite e i reumatismi, con I [80] Bibloteca Gino Bianco
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