Il fenomeno, come si è detto, è particolarmente indicativo, in quanto dimostra che la diminuzione della popolazione studentesca non è sintomodi una normalizzazione della vita sociale; non dimostra, cioè, una consapevole rinunzia, da parte delle masse più impreparate e meno idonee, a reggere il peso dell'educazione accademica. Indica invece una defezione Jalle facoltà più costose e dagli studi più severi, incompatibili con simultanei impieghi o prestazioni retribuite. In questo modo si va operando una selezione a favore delle facoltà del gruppo tecnico e scientifico, a tutto danno delle facoltà cosiddette << umanistiche>>,sulle quali grava l'onere di assorbire sia le masse più impreparate~ sia quelle intellettualmente idonee che, però, per ragioni economiche, non possono distribuirsi anche fra le facoltà tecniche e scientifiche. Questo fenomeno, prima di costituire un grave pregiudizio per l'andamento degli studi nelle facoltà a carattere umanistico, si risolve in un più gravoso rischio, per gli iscritti a queste facoltà, di rimanere domani disoccupati, nella maggior concorrenza conseguente a ·ogni leva di laureati. · Ciò vale anche per la Facoltà di Giurisprudenza; per la quale non è vero che la più alta affluenza sia determinata dalle maggiori possibilità di impiego che tale laurea presenterebbe; altrimenti non si spiegherebbe la rilevante differenza percentuale esistente nel numero degli studenti iscritti in Giurisprudenza tra le Università del Nord e quelle del Sud. Difatti, nell'anno accademico 1951-52 gli studenti in Giurisprudenza delle Università del Nord raggiungevano la percentuale del 15%; nelle Università del Sud gli iscritti alla facoltà di Giurisprudenza superavano la percentuale del 27°/4. Se poi si tien conto che l'Università di Roma andrebbe assimilata, per sue particolari caratteristiche, alle condizioni delle Università del Sud, da questa aggregazione naturale conseguirebbe una ancora più rilevante differenza percentuale. Nepp,1re può dirsi che la particolare inclinazione a favore della facoltà di Giurisprudenza sia da ricercarsi in elementi tradizionali di formazione culturale, per i quali sarebbe determinante l'insegnamento classico, così come attualmente viene ancora praticato. È vero infatti che l'insegnamento <<umanistico» è preponderante nel Mezzogiorno; tuttavia non si deve dimenticare che, per quanto il liceo classico sia preferito nel Sud per fattori abitudinari, d'altra parte il maggior numero di iscritti alle facoltà Bibloteca Gino Bianco
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