_ .. effetto di liberazione interiore di tutto un popolo dalla malattia della di- . speraz1one. La relazione al Congresso internazionale di studio sul problema delle aree arretrate (Milano, 10-1§ ottobre 1954), svolta dal prof. Giuseppe Brotzu, dell'Università di Cagliari, allora assessore regionale per l'Igiene e la Sanità della Sardegna, oggi presidente della Regione, fornisce alcune importanti notizie preliminari sul rapporto fra condizioni sanitarie dell'Isola e suo ambiente fisico e sociale. Giova prendere di lì le mosse per richiamare realtà che pochissimi conoscono, compresi i Sardi. Si può partire dal detto popolare: « Non b'hat che~i s'abba » - l'acqua prima di tutto -; e ci si potrebbe riallacciare alle pratiche magiche, ancora vigenti, nelle campagne~ per richiamarla, e così cominciare ad avere un'idea di quanto essa, l'acqua, si faccia desiderare quando sarebbe preziosa. I dati dell'lJfficio idrografico del Genio Civile sono dimostrativi, e così anche le misurazioni dell'Osservatorio meteorologico di Cagliari. La precipitazione meteorica (una media di circa 18- miliardi di mc. d'acqua l'anno con una precipitazione media di 780 mm.; precipitazione· quindi non scarsa del tutto e non inferiore a quella di alcune altre regioni dell'Italia: la Sicilia, ad es., 683 mn1.) è in gran parte resa inefficace dalle condizioni geologiche dell'Isola. Le rocce granitiche e schistose vi sono abbondanti: perciò circa il 60 per cento dei terreni pos- - sono essere considerati come impermeabili, mentre il 32 per cento vanno considerati tra i semimpermeabili e 1'8 per cento tra i permeabili. Le piogge, irregolari negli anni e poco uniformemente distribuite nei mesi, il loro carattere temporalesco, l'impermeabilità di molti terreni, i monti calvi la gran parte, le rocce nude di molti rilievi montuosi: tutto questo fa che l'acqua celeste alimenti la furia dei torrenti e che poche zone, tranne que1le dei terreni sedimentari, sciolti o agglomerati, la ricevano in m·odo che circoli al buio formando abbondainti sorgive e falde idriche. Le sorgive (5150 di cui solo 288 di 1-5 litri al secondo di portata; 45 tra 5 e 10 1. il sec.; 34 tra 10 e 50 1. il sec.; 11 oltre 50 1. il sec.; po,che le sorgive di oltre 100 1. il sec.) sono raggruppate là dove si trovano notevoli formazioni calcaree o basaltiche (semimpermeabili), e le falde idriche, in genere poco esplorate e conosciute, si rintracciano nelle zone alluvionali delle pianure. Ne deriva che le attività agricole e pastorali soffrano le conseguenze dell'eccessiva umidità superficiale dei terreni ,nel periodo delle piogge, essendo impermeabili le rocce sottostanti; dell'aridità eccessiva nei lunghi periodi di asciutto (l'annata agraria che sta per volgere alla fine ha conosciuto un'estate da maggio a dicembre); del carattere rovinoso delle altissime portate di piena al colmo dei corsi d'acqua. Vittime l'uomo, gli animali, la campagna. Nè li risparmiano i venti e, di tempo in tempo, l'afta, le locuste e altri insetti funesti. Bibloteca Gino Bianco •
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