Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

nalistica e politica; e perciò quello che venne più rapidamente e clamorosamente in luce. Ma altri e non meno gravi episodi si erano verificati fin da :allora, e formarono oggetto di studi che portarono nel 1901 alla proposta Luzzatti in Parlamento ( « perchè il Governo provvedesse a restaurare, con leggi e con atti economici. e sociali, le condizioni non liete di Napoli »), alla nomina della commissione reale per l'incremento industriale di Napoli ed alla citata legge dell'8 luglio 1904. Ed altre illusioni sorsero con questa legge, che autorizzava il governo a dare al Comune di Napoli la concessione perpetua e gratuita di tutta la forza idraulica ricavabile dal fiume Volturno, che riduceva od aboliva i dazi sulle materie prime occorrenti p,er le arti e le industrie, che prevedeva cospicui fondi per le opere pubbliche, tra cui l'ampliamento e la sist~mazione del porto, che destinava somme rilevanti per gli istituti d'istruzione tecnica e professionale, che cambiava finanche il nome alla scuola d'applicazione degli ingegneri di Napoli, denominandola scuola superiore politecnica. Sono passati cinquant'anni dalla legge del cc risorgimento econ·omico di Napoli» e questa provincia può opporre meno di 50 addetti industriali ai 300 di Varese; e l'Ente Auto·nomo Volturno, non ha potuto adempiere alle funzioni che il Decreto 7 ottobre 1905 e la legge 24 marzo 1921 gli avevano affidato; e gli stabilimenti che dovevano sorgere nella « zona franca » sono sorti in numero minore rispetto a quelli che una modesta previsione lasciava supporre; ed ancor'oggi si invocano le scu·ole professionali per la formazione di ma,no d'opera specializzata! Questa è in breve la storia delle due leggi fondamentali per Napoli: se i risultati sono stati inferiori alle speranze che avevai;io in esse riposto i loro promotori, bisogna pur domandarsi quali siano state le cause del mancato successo. Ma Napoli non ha avuto soltanto queste due leggi. In un grosso volume, di ben 585 pagine a cura della Camera di Commercio di Napoli, sono raccolte le provvidenze legislative a favore di questa città, dall'Unità al 1927, anno in cui il libro fu stampato. Occorre dire che, se anche dopo tanti provvedimenti in suo favore la situazione di Napoli permane cc cosi grave da potersi dire tragica », non si può affermare senz'altro che questi provvedimenti siano stati inutili e forse dann·osi. Un simile giudizio, recisamente negativo, sarebbe motivato soltanto da considerazioni strettamente economiche e non terrebbe conto di altri fattori, sociali e politici. Non si può negare l'importanza dell'intervento pubblico a favore della città, d·ove le case costruite dall'iniziativa privata no·n riescono a far fronte al fabbisogno richiesto dall'incremento della popolazione, cosi che l'indice medio di affollamento per vano aumenta ,ogni anno; dove la capacità contributiva si è ridotta, rispetto all'anteguerra, ad un terzo; dove il bilancio comunale presenta un deficit annuo di oltre 21 miliardi, ed i 9 miBibloteca Gino Bianco • • I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==