• Di Giacomo nel 1886 (sindaco Nicola Amore): « Napoli è una città disgraziata, in mano di gente senza ingegno e senza cuore e senza iniziativa. Tutto procede irregolarmente, abbandonato ai peggiori ... ». E rimase senza eco l'accorata invocazione di Matilde Serao nel suo Ventre d-i Napoli, « questo breve studio di verità e di dolore, troppo piccolo per contenere la grande verità della miseria napoletana », come lei stessa lo definì. Sono passati settant'anni dalla legge del « risanamento », e Napoli detiene ancora il primato delle abitazioni malsane; dei 108 fondaci rilevati nel 1876, soltanto 28 sono stati bonificati; non è possibile bagnarsi nelle nostre ;rive perchè esse sono inquinate dagli scarichi abusivi e dal cattivo funzionamento della fognatura, che un tempo era citata a modello. Dopo quella del « risanamento » avemmo la legge dell'8 luglio 1904, che fu detta del « risorgimento eoon,omico1 di Napoli ». La commissione presieduta dal Saredo non aveva indagato soltanto sull'opera svolta dalle amministrazioni comunali di Napoli, nell'inchiesta disposta in seguito allo scandalo Summonte-Casale, ma aveva considerato le condizioni economiche della nostra città, ed i loro molteplici riflessi, nei vari aspetti, soprattutto sociali e morali, della vita napoletana. All'inchiesta Saredo si era giunti in seguito agli abusi ed agli atti di . corruzione compiuti dall'amministrazione che, presieduta dal sindaco Summonte, aveva retto il Comune dal luglio 1898 al novembre 1900. Questa amministrazione era protetta dal deputato Casale, che era stato violentemente attaccato dal giornale La Propaganda} redatto da giovani socialisti. Il Casale querelò il giornale, ma uscì sconfitto da] processo che ne seguì: fu costretto a dimettersi da consigliere provincial_e e da deputato; l'amministrazione comunale retta dal Summonte si dimise anch'essa. L'inchiesta concluse che: « •.• la questione di Napoli non è una questione locale: fino a quando le condizioni di vita e di sviluppo di questa città non siano ristabilite in guisa da fare di essa u.na parte attiva e feconda della vita nazionale, il paese porterà nella sua azione un elemento di debolezza, da cui possono derivare le più serie conseguenze ». E particolarmente severa fu l'inchiesta verso l'azione delle autorità governative: « tutte le deliberazioni le più illegali, le più rovinose del consiglio comunale di Napoli, hanno avuto l'approvazione e l'autorizzazione dell'autorità tutoria ». A carico degli arn.- ministratori furono riconosciute fondate le « voci » che denunciavano « le rovin,ose concessioni di grandi servizi pubblici, i loschi appalti per i quali si stremava la finanza del Comune, mentre si arricchivano gli appaltatori, la violazione di leggi e regolamenti », ecc. ecc. Tali gravi episodi, di corruttela, traevano origi,ne da un profondo disagio economico, che favoriva il formarsi di « clientele» e il diffondersi d·i favoritismi. Era questo uno dei tanti aspetti sociali della ·carenza dell'economia napoletana, quello che più degli altri si prestava alla polemica gior- . [37] Bibloteca Gino Bianco
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