• Non è nostra intenzione disincantare questi ammiratori, la cui superficialità di giudizio coincide con la frettolosità dell'osservazione; nè ci illudiamo di distogliere, con quanto andremo esponendo, gli ostinati amministratori della città dalla linea intrapresa nello spendere i fondi assegnati a Napoli, per la sua « rinascita » • Ciò è stato fatto varie volte e nelle sedi più adatte; ma sempre con risultato negativo. Alla scarsa volontà, da parte dei reggitori di Palazzo S. Giacomo, di dare ascolto ai consigli, alle esortazioni ed alle accuse che vengono loro rivolti da ,ogni parte, si aggiunge la protezione della autorità tutoria; spiegabile, quest'ultima, solo alla luce di un meschino calcolo di convenienza politica o di aritmetica parlamentare, se non addirittura alla luce di rapporti privati tra alti personaggi locali. Nè, infine, è nostra intenzione distogliere i visitatori di Napoli dal centro abbellito e trasformato, per portarli attraverso i vicoli, ad osservare gli aspetti più tristi della nostra vita, o per mettere sotto i loro occhi le cifre che denunciano la realtà economica. Dovremmo far loro un lungo discorso per dimostrare che cosi operando intendiamo servire la nostra città meglio di chi alza un paravento sulla sua parte più povera e triste; come se per curare un'ammalata grave bastasse far scomparire il pallore del suo volto, con un abile colpo di rossetto. Perchè, a nostro avviso, il danno maggiore ché l'attuale Amministrazione Comunale arreca alla nostra città non è costituito soltanto dal fatto che i fondi, assegnati a Napoli per l'esecuzione di un piano organico di opere produttive, vengano spesi in massima parte per lavori a carattere spettacolare, che ben poco vantaggio arrecan·o all'economia napoletana; ma soprattutto dal fatto che l'azione politica ed amministrativa di Lauro, sostenuta dai miliardi della legge speciale e dalla compiacente protezione del partito di maggioranza e degli organi di governo, ha gli aspetti e la sostanza del più deteriore paternalismo; e finirà per rinsaldare ed aggravare quella diffusa mentalità di rassegnato fatalismo, che ostacola la formazione di una cosciente opinione pubblica iin larghi strati della nostra popolazione. Noi siamo convinti che l'insuccesso delle provvidenze adottate a favore di Napoli, dall'Unità ad oggi, sia dovuto in buona parte alla mancanza di una attiva partecipazione dei napoletani alla risoluzione dei problemi della loro città; e ciò soprattutto per colpa di quelle organizzazioni politiche, che, se hanno talvolta incoraggiato e sostenuto lo studio delle varie questioni, compiuto in generale da Enti ·o da ristretti gruppi di tecnici, non hanno nello stesso tempo curato la formazione di una diffusa e cosciente opinione pubblica, che assicurasse la partecipazione di rappresentanze sempre più attive e numerose della popolazione napoletana alla realizzazione dei programmi studiati. Se questa situazione ha avuto per il passato un peso relativo, circoscritta [35] ' Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==