Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

\ . .. poste di leggi speciali che parlamentari poco provveduti del senso dello Stato vanno qua e là apprestand·o. Il che, specialmente dopo la legge su Napoli, e ancor più dopo quella sulla ·Calabria, significa fatalmente accendere vampate di malcontento, con inevitabili riflessi politici ed elettorali. Non a caso i comunisti si sono messi alla testa delle agitazioni per strappare promesse di leggi speciali. Si veda, per esempio, l'atteggiamento che essi , hanno assunto a Palermo. Fin dallo scorso novembre, ad iniziativa della Camera del Lavoro, si ten,ne un convegno cittadino per reclamare la legge I speciale; Alberto Cianca e Velio Spano, in quella ·occasione, « p-resero solenne impegno di fronte a'l popolo palermitan·o che i parlamentari dei rispettivi partiti avrebbero appoggiato in ogni sede la legge speciale, considerandola come la più grande prova di solidarietà nazionale d1ovuta alla Sicilia dagli italiani ». Ove si vede che i comunisti soffia,no più che mai sul fuoco, denunciando cc le riserve e le difficoltà opposte dai settori dirigenti de'lla D.C. » e invocando « un'azione concorde delle nostre rappresentanze politiche e parlamentari, delle categorie economiche e di tutta la popolazione » contro tutti coloro che, cc pur riconoscendo le necessità di Palermo quale capitale dell'isola e fra le città più disastrate dalla guerra, prospettano esigenze di bilancio che per lo Stato non esistono quando si tratta di Roma, di Napoli e di altre città per cui vigono o andranno in vigore leggi speciali ». La stampa comunista di Palermo, inoltre, mette in rilievo l'adesione data dal senatore Sturzo alla proposta di una legge speciale per la capitale della regione siciliana; e di questa adesione cerca di farsi un'arma per la propria agitazione cl1e ha il fine politico di fomentare malcontenti. Da tutto ciò (a parte il caso del senatore Sturzo, pur così geloso tutore delle esigenze di bilancio) risulta ancora una volta provato che i comunisti insistono a subordinare la· politica meridionalista ad una generica intenzione agitatoria e rivendicazionistica. Non che noi non si riconosca la gravità della situazione di Palermo; m.a siamo contrari a qu~sta legge speciale come lo siamo stati per le altre. Siamo invece favorevoli alla politica per settori. I problemi di Napoli, di Palermo, della Calabria vanno inseriti appu,nto nella prospettiva di tale politica. Sarà necessario magari, sempre nel quadro di quelle esigenze di bilancio che no·n possono essere cancellate da chi abbia il senso della realtà e la responsabilità della cosa pubblica, destinare ulteriori fondi; e in questo senso promuovere una pressione sui governi; ma le linee di quella p·olitica vanno tenute risolutamente ferme. Ma. che i comunisti assumano certi atteggiamenti ~on c'è da stupirsi; c'è da stupirsi semmai che di tali atteggiamenti, oltre il senatore Sturzo, si facciano promotori parlamentari liberali. Da una notizia pubblicata su BiblotecaGino Bianco

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