• Le considerazioni sviluppate dagli amici, coi quali vado discutendo, sono, a mio avviso, prive di valore per il grosso equivoco, nel quale, mi sembra, essi sono caduti, di credere e voler far credere che la legge abbia lasciato ai consorzi certi poteri che di fatto non si è mai sognata di lasciare. Tutto il potere di imposizione ai privati e ai consorzi è riservato, infatti, dalla legge, al Ministro d'Agricoltura, il quale è tenuto a far rispettare dai Consorzi l'obbligo di presentazione dei piani di bonifica, di far percorrere a questi la trafila stabilita, di imporre con speciali decreti· la decorrenza e l'entità degli obblighi per i singoli proprietari, di concedere gli stabiliti contributi e di adottare le stabilite sanzioni contro gli inadempienti. Se il potere esecutivo non ha fatto, diciamo così, il suo dovere - e abbiamo visto che può avere avuto cento e una ragione per comportarsi così - che colpa ne hanno la legge e i consorzi? Dio solo lo sa. Sarebbe come se, del fatto che i carabinieri non arrestano talvolta i ladri, si volessero incolpare il Codice Penale e gli edifici delle prigioni. Riportiamo, quindi, anche tali questioni nei loro veri e modesti termini. La· legge di bonifica del 1933- fino a quando si continuerà a considerare la trasformazione fondiaria una faccenda da realizzare (salvo i casi ben definiti da altre leggi relative alla colonizzazione di Stato) nelle ' forme proprie dell'iniziativa privata - è una legge eccellente. Sono passati vent'anni, si sono fatte altre leggi, si sono accumulate altre esperienze, sono possibili dei perfezionamenti: ebbene, si rielabori la legge del 1933. Eliseo Jandolo, che la mise insieme allora fondendo· quel che di meglio c'era nelle leggi precedenti, è ancora - se Dio vuole - qui in mezzo a noi è può, aiutato da qualcun altro~ sobbarcarsi alla nuova fatica; purchè, naturalmente, non gli si voglia imporre - chè la sua coscienza di giurista vi si ribellerebbe - di confondere tra pubblico e privato. La procedura dei piani di bonifica, della loro approvazione, dell'imposizione degli obblighi, dell'applicazionedelle sanzioni non sembra sufficientemente chiara e, una volta applicata, può prestarsi a qualche inconveniente: benissimo, la si riveda, la si rimetta a punto; ma per far questo bastano poche idee chiare, pochi mesi di lavoro, purchè, naturalmente si rispettano quei criteri informa tori che sono pieni di saggezza. Quanto, infine, ai consorzi di bonifica, ,essisono stati e saranno quello che la politica della b~nifica di volta in volta è stata ,e sarà: se la politica Bibloteca Gino Bianco
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