della politica che in essi si intende seguire; e cioè dire chiaramente e definitivamente che razza di agricoltura si intende instaurare in quei territori e ad opera di chi. Questa definizione non è stata possibile prima della promulgazione e attuazione delle leggi di riforma fondiaria - e si capisce perchè -, ma oggi è possibile e doverosa. Se l'obiettivo è quello della generalizzazione della colonizzazione di Stato e della conseguente piccola proprietà coltivatrice di tipo familiare, non c'è tempo da perdere: non si tratta di modificare la legge del '33, · ma di abolirla per quei comprensori nei quali bisognerebbe prontamente realizzare l'esproprio o l'acquisto delle proprietà private, per avviare al più presto sulle terre ·cosìrese libere la app1icazione dei ben noti schemi di colonizzazione da parte degli appositi Enti . . Se, viceversa, l'obiettivo è diverso, esso va chiaramente e definitivamente indicato, e ne va perseguito il raggiungimento per vie congrue e non contraddittorie ad esso. Io sono convinto - e credo di non essere presuntuoso affermando che lo sono tutti i tecnici seri (compresi, quindi, gli amici Bandini e Ramadoro) - che l'obiettivo di una generalizzazione della colonizzazione di Stato in questi comprensori sia assurdo e che in essi gli scopi finali della bonifica possono essere molto più economicamente e vitalmente raggiunti se, da un lato, accanto ai poderi risultanti dalla colonizzazione, si darà vita a medie e grandi aziende intensivamente trasformate e condotte; e se si aiuterà) dall'altro, la piccola proprietà già esistente a riordinarsi e· svilupparsi senza entrare nel rigido meccanismo dell'attività colonizzatrice degli Enti. Comunque si giudichi al riguardo, è certo che a questa esatta definizione dei limiti di competenza e di responsabilità tra colonizzazione di Stato e trasformazione privata non si può sfuggire, e essa va fatta in linea preliminare e irrevocabile per ogni comprensorio, se realmente vogliamo che si attui con successo il lungo complesso e costoso processo della trasformazione fondiaria. *** Una volta definito questo preliminare problema, restano aperte, per la trasformazione fon diaria dei privati, le grosse questioni di fondo delle quali ho parlato nel mio articolo su La Stampa. Bibloteca Gino Bianco
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