La bonifica alle strette di Manlio Rossi - Doria I problemi della bonifica hanno da noi la sorte (condivisa da non pochi altri) dei vagoni sui binari morti: si muovono soltanto per manovra a • spmta. I . Chiaramente formulati e portati avanti sotto il fascismo da Arrigo Serpieri e dal gruppo di uomini che si raccolse attorno a lui, furono sul più bello ricondotti sul binario morto per la preferenza accordata all'Agro Pontino, alla guerra d'Etiopia, alla guerra mondiale. Ripresi dopo la guerra, Ministro dell'Agricoltura Antonio Segni, ebbero chiara formulazione pro- . grammatica ed efficiente avviamento realizzativo dopo il Convegno di Napoli dell'ottobre 1946, con il programma ERP, la cosiddetta legge dell'acceleramento del dicembre 1947 e il Convegno dei Georgofili per il finanzia- . mento delle trasformazioni fondiare del dicembre 1948, ma ancora una , volta furono messi in disparte per il passaggio del treno rapido della riforma fondiaria. Riparati alla meglio gli scambi, il vagone sembrava tornare in linea dopo la prima fase di organizzazione d·ella Cassa -per il Mezzogiorno (quando i temi fondamentali del completamento privato ·della bonifica pubblica furono messi nuovamente a punto dal programma Curato dei distretti di trasformazione integrale) e ancora una volta l'iniziato movimento tornò a fermarsi per le esitazioni del Consiglio di Amministrazione della Cassa, il conflitto di competenza tra Cassa e Ministero d'Agricoltura e la incapacità dei Ministri di trovare un ragionevole accordo tra lorq e tra i loro funzionari. Da queste vicende della politica della bonifica gli amici Bandini e Ramadoro sono stati tratti a riprendere la discussione in argomento e a ricercar le colpe del lento sviluppo della trasformazione agraria da parte dei privati non dove esse sono, ma nei difetti della Legge del '33 e nell'esiBibloteca Gino Bianco
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