la cultura tradizionale perchè non abbastanza 'impegnata', se vogliono ' impegnarsi ' veramente non hanno da fare altro che iscriversi al Partito Comunista. In principio, infatti, era il marxismo: poi venne la cultura nazional-popolare, l'esigenza di rivendicare una cultura che partisse dalìe cose per agire sulle cose, la conoscenza della realtà italiana; ed il resto, il resto è silenzio. Prima dei comunisti la società italiana era un'entità sconosciuta ed inconoscibile: Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Guido Dorso, ad esempio, hanno scritto del Mezzogiorno, hanno operato nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno senza conoscere la società meridionale; Benedetto Croce ha scritto la Storia del regno di Napoli senza conoscere le cose di cui scriveva. Poi il buon Dio .doveva mandarci, per nostra edificazione e insieme per nostra mortifi,cazione e punizione di questi peccati di omissione, doveva mandarci i comunisti (e con questi Mario Alicata e, perchè no?, Valentino Gerratana), perchè potessimo finalmente imparare com'era fatto il Mezzogiorno, la società meridionale, la realtà italiana; e per imparare anche magari che don Giustino o Dorso fanno parte del patrimonio culturale marxista: Croce e Salvemini no, perchè hanno avuto il tempo di protestare in modo inequivocabile contro ogni tentativo di imbalsamarli e santificarli. Ma, tant'è, la cultura storicistica e crociana è morta: così pare ad Alicata e a Guttuso, a Zavattini ad ·Onofri e a Cesarini. O meglio, si è preoccupato di chiarire Bianchi-Bandinelli, non è morta ancora, ma è sul punto ì di morire: è ferma su posizioni invecchiate, è incapace di rinnovarsi, di dar risposta ai nuovi urgenti problemi che pone la realtà, è incapace di mantenersi perfino alla stessa altezza di quella tradizione a cui si collega. E, peggio ancora, è ormai ridotta alla sua ultima trincea, alle università, e « fa capo a strati rispettabili, ma sostanzialmente inerti della società tradizionale italiana». La sola cultura degna del nome oggi in Italia è invece , quella marxista o « che aderisce ad alcuni presupposti del marxismo e del suo storico svolgimento >>: questa è nuova e viva, fa capo a strati non inerti di una società anch'essa nuova, risponde ai problemi urgenti e brucianti. Tanto afferma Bianchi-Bandinelli riprendendo le conclusioni del dibattito svoltosi sul Contemporaneo e tanto si leggeva nello stesso Contemporaneo, assortito di un'altra e non meno stupefacente conclusione, quella cioè che in Italia vi sarebbe gran bisogno di una «distensione» (tanta è la forza delle parole!) ideologica, consistente non già nel dar tregua al dibattito ge- [18] Bibloteca Gino Bianco
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