percorse la città alla vigilia del 2 giugno - intitolato << Il volto di Napoli>>, nel quale gli uomini del Risorgimento sottolineavano le loro preferenze e manifestavano le loro speranze. Dal '44 al '47, furono dunque tre anni di una lotta condotta con metodo liberale e con quella sincera passione civile, che purtroppo, pure a Repubblica costituita, non dovevano trovare rispondenza nella realtà del paese, per l'organizzato risorgere di quel sottogoverno burocratico ed economico che si è rivelato capace di sopravvivere ad ogni evento, alle guerre come alle rivoluzioni; specie se queste si lasciano disarmare dalla pietà. Sì che Floriano Del Secolo doveva dolorosamente constatare, in un editoriale del 21 febbraio 1947: « Il paese si accorge di giorno in giorno che l'avere abbattuto la piramide polit,ica ha portato, è vero, immensi vantaggi, ma che resta onnipo- • tente un'alta piramide, molto più difficile ad abbattere, quella amministrativa. Si sono infatti annullati i fasci e le relative gerarchie, ma durano, più che mai saldi, gli organismi parassitari, gli enti, i consorzi, etc., con i quali il fascismo stringeva e soffocava l'attività della Nazione: affidati, nel più <lei casi, agli stessi dirigenti » • Un discorso ancora oggi, a distanza di anni, validissimo, più valido. Il Del Secolo doveva esperimentare su se stesso il ritorno di coloro che si riteneva fassero stati spazzati via dalla guerra. La storia della fine del Risorgimento - il quale, se per la testata durò sino al 1950, agli effetti dello spirito e degli intenti con i quali era sorto, si spense nel 1947 - ha grande rilievo per chi voglia comprendere di quali reti di interessi si serva e con quale tenacia ancora si batta il trasformismo meridionale, che proprio nella stampa ha fornito e fornisce le sue prove maggiori. Alla fine del maggio 1945, avvenuto il trapasso dei poteri dall'Autorità Alleata al governo italiano, e continuando la permanenza del Lauro in (:ampo di concentramento, il nuovo governo sostituì, nella gestione della $.E.M., il Del Secolo con 3 nuovi commissari, dei quali l'ingegnere Alberto Martini fu chiamato all'Amministrazione del Risorgimento; mentre l'avv. Papa, lasciata l'azienda, continuò a prestare la sua opera per la sola parte legale. Rientrato, nel giugno del '46, alla gestione della S.E.M., l'armatore Lauro ritenne necessario, in un momento in cui il suo scopo principale era ,.quellodi ricostituire la propria flotta, aderire alla politica governativa del Biblote.ca Gino Bianco
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