Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

diverso. Croce lo notò nel suo diario (4 ) e se ne rammaricò, specie per coloro che, semplicisticamente, mettevano in dubbio la democraticità del Governo del Sud. E certo l'azione innovatrice era stata lenta ed impacciata; saliva dal Mezzogiorno il rigurgito degli << smemorati », contro i quali doveva scagliarsi il Del Secolo, che pure, quale Presidente della Commissione d'epurazione della stampa, fu esempio di indulgenza generosa e fiduciosa, coadiuvato in ciò da Vincenzo Dattilo. Anzi, sebbene gli fosse stato imposto dall'A.M.G. di estromettere dalla S.E.M. tutti i giornalisti che avevano prestato opera politica nella stampa fascista, egli continuò a tenerli al soldo dell'azienda, finchè essi - mutata l'atmosfera - poterono andare ad imboscarsi qua e là negli altri giornali che man mano vedevano la luce. Ma lo stesso Del Secolo doveva ben presto pentirsi di tanta generosità e, come dicevamo, accennare con amarezza a quegli << smemorati » che, avendo taciuto per vent'anni, << nel brago e nel pecorile, ecco che non appena ad essi è sciolta la lingua dai civili vincitori del fascismo, si credono in diritto di adoperarla per constatare gli inevitabili disagi, dimenticando la causa che li ha prodotti, la responsabilità di coloro che scatenarono e perdettero una guerra disperata... Gli smemorati rieduchino la memoria. Sarà un modo di esercitare un ufficio che il regime littorio, anche per bocca dei suoi filosofi, voleva abolito: l'ufficio dell'intelligenza». Spostatosi a Roma il centro della vita politica nazionale, non per questo venne meno l'impegno del Risorgimento, che doveva rimanere, e rimane ancor c:>ggi,un esperimento giornalistico nuovo nel Mezzogiorno, per l'impulso dato ad una serena discussione democratica, per il quotidiano magistero di risveglio di una sensibilità politica, per la sua effettiva: e dignitosa indipendenza da ogni consorteria. La serietà della sua impostazione fu dimostrata, tra l'altro, dall'altissima tiratura raggiunta (nell'agosto del '44 essa ascendeva alla cifra, che può sembrare straordinaria, di 284 mila copie), la quale, se pur venne inizialmente favorita dall'assenza di giornali concorrenti, non subì scossoni allorchè iniziarono le pubblicazioni altri quotidiani, quali La Voce e Il Giornale. L'argomento istituzionale, in vista del referendum, fu trattato dal Del Secolo con molto tatto, pur senza che· egli venisse mai meno alle sue convinzioni repubblicane. Si ricordi un eccellente editoriale del Doria - a commento del corteo repubblicano che ( 4 ) BENEDETTOCRocE: Quando l'Italia era tagliata i·n due, Bari, Laterza, 1948• • Bibloteca Gino Bianco

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