tempo aveva potuto essere stampata. Su di essa apparvero, oltre a scritti di Benedetto Croce, articoli riprodotti di André Maurois e T. S. Eliot, e, fra i napoletani, Gustavo Ingrosso, Nicola Salerno, Alfredo Parente. Il 25 febbraio del '46, in occasione dell'ottantesimo compleanno di Croce, il Risorgimento pubblicò, a cura di Gino Doria e Achille Geremicca, un rlumero unico intieramente dedicato al filosofo, redatto con finezza ed intelligenza giornalistica, e recante il nome, il ricordo, l'impronta di Crote in ogni angolo, non senza una punta di rispettoso umorismo, dall'editoriale alla pubblicità, dai disegni alla cronaca nera. Spesso in terza pagina comparivano estratti da lavori che dovevano poi venir pubblicati sulla rivista Aretusa alla quale pure collaborava il Del Secolo. Francesco Flora pubblicò sul Risorgimento buona parte dei capitoli che andarono poi a formare il volume Civiltà delle Macchine; Dorso vi fece le riprove della 5UaRivoluzione Meridionale, al lume delle più recenti esperienze. Politicamente il giornale assunse un indirizzo che derivava direttamente da quel liberalismo revisionista che Croce andava rafforzando con la sua opera, ma che il connubio con i « demoliberali >> doveva presto insidiare; si impegnò in una lotta quotidiana per l'unione di tutte le forze politiche negli intenti unitari della guerra ai tedeschi e della ricostruzione, guardando alla realtà e alle possibili realizzazioni in un momento in cui tutto era condizionato dal conflitto, e le aspirazioni ideali dovevano necessariamente scontrarsi con quella realtà, creando amarezze e delusioni. Ma lasciamo parlare lo stesso Del Secolo, nel suo primo editoriale, del 19 marzo 1944: « Non è da stup1irsi se gli Italiani non abbiano subito riacquistato quel loro tradizionale mirabile equilibrio tra l'ideale ed il reale, tra la volontà e la possibilità, e possono apparire, a chi non li conosce a fondo, inquieti _ed agitati. Nel presente fervore di contrasti vivaci e di appassionate discussioni lievita, chiusa ed occulta, una volontà di rigenerazione. È nostro proposito contribuire a rendere questa volontà chiara e risoluta, metterla di fronte alla realtà, precisa e concreta, della guerra che combattiamo, richiamarla alla necessità di riguardare all'Italia non come a un organismo facente parte a sè, avulsa nei suoi scopi dal resto del mondo, ma cong.iunta alle sorti della causa che gli alleati strenuamente difendono... Sorretti dalla coscienza di aver costantemente obbedito a principi di ordine superiore, ci proponiamo di mantenere il giornale fuori di quelle ardenti polemiche e discussioni che trovano il loro luogo nei settimanali dei singoli partiti ». Bibloteca Gino Bianco
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