Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

popolo di cui è concittadino, dovrà rassegnarsi a sostenere, come sta sostenendo, e a riparare, l'immensa rovina, materiale e morale, che esso n·on meritava, e che al confronto è ben lieve cosa, per grave che a lui paia, l'accettazione che gli si domainda dell'ineluttabile. Coloro che diversamente lo consigliano, lo consigliano male ». Si chiudevano così i primi tre mesi di vita del Risorgimento, e si apriva il 1944 con la visione « del vasto quadro della ricostruzione, della difficile ascesa, della costosa fatica da affrontare, degli ancora duri sacrifici da superare>>; e con l'annunzio della << completa eliminazione dell'influsso fascista dall'amministrazione della Campania e la destituzione di tutti i funzionari e gli impiegati fascisti dalle cariche pubbliche». Si trattava in effetti più di una speranza che di una realtà; e le successive amnistie, di cui fu grande parte Togliatti, si preoccuparono più tardi di restituire le cose al loro posto. A distanza di anni possiamo renderci conto che la strategia del leader comunista era a lunga scadenza, e che, restituendo alla superficie i rottami fascisti, si boicottava e, in effetti, si cercava di intralciare il logico articolarsi ,nel Paese di una democrazia di tipo occidentale; e ciò avrebbe dato buoni frutti nel provocare lo spostamento delle masse <leluse, non tutte nè per sempre sanfediste o nostalgiche, particolarmente nel Mezzogiorno, su posizioni di estrema sinistra. Con il nuovo anno il giornale intensificò la sua campagna antifascista, pur tra la disparità di voci, dovuta alla liberale ospitalità offerta ai rappresentanti di tutti i partiti. Fu una campagna accentrata, si può dire, intorno al messaggio inviato il 9 gennaio da Benedetto Croce ai Comitati di Liberazione Nazionale dell'Italia meridionale, in cui, tra l'altro, era detto: « Se dovessi compendiare in una immagine il ricordo della triste nostra vita nei venti anni ora chiusi, direi che a me pareva come se ogni mattina - e doloroso era il risveglio al chiarore dell'alba - venissi immerso riluttante in un bagno di menzogne che una forza malefica mi apprestava e dal quale a fatica mi tiravo fuori per riattaccarmi al lavoro quotidiano ». Non ci fu cerimonia, non discorso o riunione intesa a riaffermare la bellezza della riconquistata libertà e la necessità di rinnovare una volta per tutte la vita nazionale, che non trovasse spazio sulle colonne del Risorgimento. Il 1° febbraio del '44 veniva compiuta una bella prova editoriale, Bibloteca Gino Bianco

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