Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

E quando finalmente il governo Badoglio si decise, il 13 ottobre 1943, a dichiarare guerra alla Germania, coronando logicamente la catena di avvenimenti succedutisi dal 25 luglio, il Risorgimento non tralasciò occasione per rincuorare i resti dell'esercito italiano che andarono a prendere il loro posto al fronte accanto agli Alleati, sia pure con\ evidente sproporzione di mezzi bellici e di assistenza; e vi si leggeva dei primi combatti .. menti presso Mignano, e vi figurava l'appello per una raccolta di fondi destinati ai soldati italiani per un meno triste Natale 1943. Il pìoblema d'una energica condotta della guerra contro la Germania era però strettamente connesso alla questione dell'allontanamento di Vittorio Emanuele III. V'era inoltre il problema dell'epurazione, la quale veniva condotta fiaccamente verso i grandi, accanitamente verso i piccoli, mentre i soliti personaggi del Mezzogiorno prendevano a ritessere, all'ombra del governo di Brindisi, la tela di antichi compromessi. Il nuovo quotidiano di Napoli rappresentò così, di fronte alla politica di Brindisi, la volontà rinnovatrice degli italiani coscienti, offrendo a tutti i partiti la possibihtà di esprimere sulle sue colonne il proprio pensiero in un momento in cui era assurdo pensare alla pubblicazione di altri giornali. Per mesi, e più precisamente fino a che, venuti in luce vari settimanali di partito, la direzione non fu assunta da Floriano Del Secolo, il Risorgimento fu un concerto di voci disparate, solidali però nel possesso della libertà e concordi nell'indirizzo repubblicano. L'arrivo del conte Sforza in Italia ebbe il dovuto risalto in un editoriale del 21 ottobre che voleva essere un augurio, un saluto, ed una presentazione a quanti, tra gli italian1 più giovani, ne ignoravano persino il nome: « ••• È tornato dopo 18 anni di esilio duro, nobilmente patito, attivissimo a difesa delle idee di libertà, di democrazia, di redenzione umana, di collaborazione fra i popoli e i continenti, che erano il programma vivo della democrazia italiana di sinistra del dopoguerra ... L'ex Ministro degli Esteri non è soltanto l'organizzatore della 'Libera Italia'. È il più in vista tra i fuorusciti non scorati dall'attesa, non domi dai patimenti, non logorati dall'intimo dramma di una Patria che li aveva espulsi e per la quale continuavano a battersi in ramingo silenzio e con ind·omito cuore di figli ». Meglio ancora lo stesso Scaglione volle esprimere le speranze che gli Italiani riponevano in un mutamento della situazione, caduta in una paraBibloteca Gino Bianco

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