Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

sull'indirizzo politico e sugli atteggiamenti del nuovo giornale; e meno di tutti vi potè influire il Lauro, che non godè i favori del Governo Militare Alleato; ar1zi, fu rinchiuso per qualche te.mpo nel campo di Padula, a causa dei suoi trascorsi di ex consigliere nazionale fascista. Ma, più che l'opera dei citati direttori, per quanto riguarda i primi tempi del Risorgimento, vanno ricordati gli scritti di coloro che erano stati i maestri del liberalismo, cui si guardava come a guide sicure sul cammino difficile che attendeva la Nazione. Il 9 ottobre 1943 ancora Adolfo Omodeo, che si diceva girasse in divisa militare per le aule e i corridoi dell'Ateneo, incitando gli studenti alla lotta contro il nazifascismo, riaffermava la comune volontà di una << Libera Costituzione » in un breve scritto che voleva essere un monito e un appello: « In primo luogo cacciare i Tedeschi: su ciò non v'è dubbio. Di fronte a ciò passa in seconda linea perfino la ricerca delle responsabilità sui ventun'anni di fascismo e sulle fatali perplessità dei primi 50 giorni del governo Badoglio. Cacciare il tedesco, con una unanimità di voleri che va dal moderato-conservatore al comunista. Ma perchè ogni diffidenza sia eliminata, perchè la preoccupazione delle lotte del domani non turbi l'alleanza di oggi, occorre una profonda lealtà e una anticipata e sincera accettazione del verdetto che su tutte le situazioni pronuncerà il popolo italiano. In ciò concorda la espressa volontà del governo inglese e di quello americano: il popolo d'Italia si deve dare una libera costituzione. Noi sospendiamo ogni lotta di partiti in attesa cl1e la volontà nazionale si esprima in l.llila Costituente i cui deliberati anticipatamente accettiamo. Non vogliamo che sanguinose lotte civili seguano la tragedia della seconda guerra mondiale. Siamo sicuri che tutti i gruppi della coalizione accettano tale punto di vista. Nessuno può sostenere che il ventennio fascista rientri nello schema della Costituzione carloalbertiana e nella tradizione risorgimentale. Nessuno sogna oggi una nuova costituzione octroyée. Bisogna perciò che la Nazione si pronunci se non si vuole che lo scandaloso ventennio entri a far parte essenziale e vitale del diritto pubblico d'Italia. Giudichi il popolo italiano degli errori e dei meriti di noi tutti. Ma intanto si combatta il tedesco. 11 Governo operi non in virtù di precedenti tradizionali, ma come un governo provvisorio; l'esercito non sia esercito di parte o di dinastia, ma l'esercito nazionale nel più alto senso, riunito dalla coscienza che ha dato unità al popolo italiano nei giorni del Risorgimento e dall'aspirazione in un umano consorzio fra tutti i popoli. Il resto a domani. Oggi si combatta il tedesco ». Bibloteca Gino Bianco '

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