Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

occupazioni che la smemoratezza di un popolo diseducato alla libertà potesse cancellare la visione di quei giorni. A rileggere oggi quell'editoriale, i11fatti,c'è da domandarsi -come abbiano potuto, in breve volgere di anni, dissolversi le immagini della città 1943, e disperdersi i frutti di quella . esperienza: u ••• Questo giornale, la cui pubblicazione è già di per se stessa un piccolo miracolo, data la mancanza dell'energia motrice, ha dunque assunto come augurio per Napoli tale nome, che d'altra parte deve riportare gli animi. di tutti alle origini della storia della Terza Italia ... Tutti i giornali di Napoli, data l'impossibilità di riprendere ciascuno la pubblicazione, hanno unito il loro sforzo tecnico in questo unico 'foglio per dare al governo delle Nazioni Unite la loro collaborazione, coadiuvandolo così nel suo desiderio di poter parlare agli Italiani nella loro lingua e di comunicare ad essi tutto quanto è possibile di sapere e di far sapere sul progresso della Liberazione d'Europa dal giogo tedesco e sull'annientamento del residuo fascismo e del nazismo. Questa collaborazione non è che una fra le tainte espressioni ~i fraterna gioia con cui sono state accolte a Napoli le truppe liberatrici. .. Nel benessere della Liberazione, Napoli dimentica dunque le cure del presente e sente di essere una tappa della marcia di resurrezione d'Europa ». Fu certamente un merito della S.E.M. unificare, sotto la testata del Risorgimento, i suoi quotidiani, che, come è. detto nell'editoriale su riportato, << sommarono i loro sforzi», tra grandi difficoltà di ordine tecnico; non ultima quella di dover stampare, per oltre un mese, nella tipografia La Forense, al numero 31 di S. Pietro a Majella, prima di poter ritornare alla sede tradizionale di Vico Rotto S. Carlo, requisita dagli Alleati. Ciò non significa, però, che fosse effettivamente mutata la struttura della S.E.M., tranne, necessariamente, i direttori e qualche redattore. Del nuovo giornale assunsero infatti la direzione Paolo Scarfoglio a nome de Il Mattino e del Corriere di Napoli, Emilio Scaglione a nome del Roma. In quanto alla proprietà, essa rimaneva divisa in parti uguali tra l'armatore Achille Lauro e il Banco di Napoli, il quale, già unico gestore, aveva ceduto nel 1942 al bu.,sinessman sorrentino metà del pacchetto azionario, più la gestione del complesso tipografico. La novità consisteva nel fatto che i due comproprietari non ebbero modo di influire, sin quando durò la presenza degli Alleati a Napoli e la vigilanza del Comitato Napoletano di Liberazione Nazionale, ,, Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==