Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

• c'era l'anima delle Quattro Giornate, combattute per le strade della città contro i Tedeschi (28 settembre - 1 ° ottobre 1943). Esso fu creatura un po' degli Alleati, vòlti a intavolare un colloquio con gli Italiani, un po' del Comitato di. Liberazione Nazionale, che al Governo Militare Alleato fece comprendere la necessità di una nuova testata. Questa filiazione fu continuamente ribadita dalla passione antifascista dei pochi uomini che per anni avevano atteso il giorno della Liberazione e che non potevano permettere che lo spirito della rivolta popolare - nel quale si avvertiva la mancanza di una seria esperienza di lotta politica, come quella che doveva invece caratterizzare la Resistenza nel Nord - si addormentasse, come doveva poi addormentarsi, fra le maglie dell'antico compromesso meridionale. Il nuovo quotidiano sorse quindi non soltanto come organo di informazione, ma come strumento per mantenere vivo il ricordo di quello che era stato il fascismo, in un ambiente che, di fronte alle prime difficoltà economiche, avrebbe cominciato ben presto a mormorare che << si stava meglio quando si stava peggio>>; con l'intenzione, inoltre, di combattere quell'assenza e quel disinteresse che sono pure << una forma di scelta, perchè giovano soltanto a coloro che intendono conservare contro quelli che, invece, giudicano indispensabile innovare>> (1 ). Sulle pagine del Risorgimento si ritrovarono coloro che erano stati gli attori ignoti di una Resistenza silenziosa, ma non meno tenace dell'altra, combattuta con le armi in pugno. Tale fisionomia risulta chiarissima dai primi numeri del giornale: ad uno ad uno vi furono ricordati gli episodi di violenza nazista e gli altri episodi di isolata e spesso ignorata opposizione a quella violenza; furono pubblicati lunghi elenchi di studenti deportati dai tedeschi; fu stabilito un legame tra quella prima libera voce e l'Università, a sottolineare la restaurazione della dignità degli studi come primo compito civile della democrazia. Il Risorgimento si presentava dunque con questo linguaggio nuovo, di cui nessuno degli ansiosi lettori ebbe a meravigliarsi, non essendosi ancora confuse le responsabilità di quanto era accaduto. Ma è significativo che il primo editoriale del 4 ottobre 1943, intitolato « Sollievo>>,nel rendersi interprete di un diffuso stato d'animo, avanzava anche le prime pre- ( 1 ) Gu1no DoRso: La rivoluzione meridionale, Bari, La terza, 1944. Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==