I. CRONACHEE- MEMORIE Storia di un giornale napoletano « Signor Professore, mi consta èhe la S.V., mentre le truppe di occupazione tedesca martoriavano Napoli, si è allontanata dalla sua residenza con mezzi forniti dal nemico, venendo meno ad ·ogni obbligo di solidarietà con la città che la ospita. Mi duole constatare che le sue origini squadriste, di cui io speravo di poter non tenere alcun conto, dato il nessuln legame con la disciplina che la S.V. insegna, siano riemerse in questa circostanza. Io non posso consentire che la S.V. rimetta piede nell'Università devastata dalle fiamme vandaliche nè compaia dinanzi agli studenti che hanno, combattuto per le vie di Napoli. Perciò mi vedo costretto, in questa situa-- zione straordinaria, a sospenderla da ogni attività accademica. Naturalmente la S.V. potrà, quando saranno ricostituiti il Governo e gli organi deleg~ti alla disciplina universitaria, avvalersi dei mezzi di difesa che un governo libero riconosce anche ai nemici della libertà ». Questa lettera, indirizzata al prof. Ftrancesco Pentimalli, direttore dell'Istituto di Patologia Generale e fratello di quel Generale Pentimalli che fu ritenuto uno dei responsabili della facile presa di possesso di Napoli da parte tedesca, apparve sul Risorgimento del 6 ottobre 1943.Il suo linguaggio parrà strano a quanti lettori sono adusi al tono odierno dei quotidiani << indipendenti >> del Mezzogiorno. La lettera fu scritta da Adolfo Omodeo, nuovo Rettore dell'Università. Il Risorgim.ento era tutt'altra cqsa dal Mattino, Corrìere di Napoli ·e Roma; venuto fuori da quel travaglio spirituale e materiale che trovò in Napoli la prima esplosione, più o meno politicamente consapevole, per correre poi l'Italia fino alle Alpi. Nella nascita del nuovo giornale: Bibloteca Gino s·ianco .
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