\ repubblica marinara è tut~'ora luogo di villeggiatura per gli abitanti dell'immediato retroterra salernitano e napoletano. Certo, anche per Amalfi una politica turistica dovrebbe prefiggersi, anzitutto, di aumentare il dato medio di presenza, sull'esempio di Positano; ma non può dimenticarsi, a questo riguardo, che ad Amalfi, a differenza di Positano, il centro indigeno è molto più visibile e vociante; elemento questo cl1e non solleéita, come il solenne silenzio di Positano, una lunga permanenza del turista. A monte di Amalfi, su un contrafforte roccioso alto oltre trecento metri, sorge Ravello, antichissimo centro turistico. L'andamento del suo movimento di forestieri non appare molto dissimile da quello della sottostante Amalfi. I dati forniti dalla Azienda Autonoma di soggiorno e turismo sono i seguenti: ITALIANI STR.i\NIERI TOTALE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze 1950 1.859 9.704 782 3.015 2.641 12.719 1951 1.800 10.779 1.019 4.199 2.819 14.978 1952 2.115 I0.559 1.927 5.730 4.042 16.289 1953 1.994 14.536 1.836 7.448 3.830 21.984 Questi dati ci dicono che, tra11ne il lieve aumento, verificatosi nel 1952, la situazione si presenta pressocchè stazionaria quanto al numero dei turisti italiani. La presenza media di questi, però, ha subìto, per contro, un notevole aumento, passando dai cinque giorni del 1950 ai 7 giorni del 1953. Il turismo straniero, invece, è in aumento per quanto riguarda gli arrivi (quasi il 150 % dal 1950 al 1953), ed è stazionario per quanto riguarda la presenza media, cl1e oscilla intorno ai quattro giorni. Colpisce indubbia1nente il fatto che, pur presentando caratteri non molto dissimili da quelli di Positano, Ravello non sia riuscita a elevare il ' dato medio di presenza. Se è vero che a Ravello manca la spiaggia e l'immediata vicinanza del mare, non è men vero che, come località di mezza collina, la cittadina appare fornita dì richiami suggestivi, come le architetture ed il giardino di palazzo Rufolo ed il fantastico belvedere di villa Cimbrone. Certo è, però, cl1eRavello vive stancamente nel solco dell'antica tradizione wagneriana e non ha tentato negli anni del dopoguerra di rinnovarsi nelle attrezzature e nella propaganda. Anque quella tradizione conserva, è vero, il suo fascino; e gli spettacoli wagneriani che ogni estate, . [92] Bibloteca Gino Bianco
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