mente, servito sempre nello << scenario incomparabile del Golfo», dominato I • dall'immancabile pino. L'attuale continuo elevarsi del livello medio di cultura sembra essere assolutamente ignoto alla nostra propaganda che riecheggia motivi sfatati, dimentica dei valori che con più sicurezza potrebbero attrarre e soprattutto trattenere per maggior tempo il turista. Nè si creda che basti razionalizzare e, per dir così, << specializzare » la propaganda, diffondendola con azione capillare e consapevole; bisogna anche riflettere al fatto che essa sarà efficace solo se riuscirà a raggiungere il turista a casa sua, e nel tempo in cui egli si appresta ad elaborare il programma del suo viaggio annuale. Se già non è scomparso del tutto, ogni giorno va sempre più riducendosi il numero delle persone che partono, per dir così, alla ventura, senza un programma prestabilito. Contati sono i giorni delle ferie, limitata, purtroppo, è la disponibilità di valuta; sicchè il turista; giunto in Italia, ha quasi sempre deciso in partenza quali località dovrà visitare e quanti giorni in ciascuna di esse potrà fermarsi, e non vi sarà manifesto, o depliant, che riuscirà a fargli prolungare facilmente la permanenza un giorno di più, per il desiderio di spingersi, magari, nella zona dei « due golfi». E lo stesso può ripetersi per il turista che giunge a Napoli con l'intenzione di trattenervisi uno o due giorni, quand,o la zona è tale da consentire una maggiore permanenza, di almeno una settimana. Ecco quindi la necessità di andare a prendere il cliente al punto di partenza, mostrandogli e segnalandogli quanto vi è da vedere; ed avendo sempre presente che, oggi più che mai, vi è al riguardo un regime di apertissima concor• renza internazionale e nazionale. Quanto finora abbiamo detto per la propaganda, insufficiente e, soprattutto, affatto inadeguata alle esigenze di un turismo moderno, costi-- tuis~e, in fondo, solo un aspetto particolare, forse il più vistoso, di un problema molto più vasto e più grave, quello della insufficienza professionale, per dir così, degli organi pubblici preposti all'organizzazione ed alla pro-- pulsione turistica del paese: e cioè gli Enti Provinciali del Turismo e le Aziende Autonome di cura, soggiorno e turismo. Questi organismi si trovano troppo spesso in condizioni di manifesta inferiorità rispetto ad organismi privati, quali agenzie di viaggio ed imprenditori, o proprietari alberghieri. E poichè gli enti pubblici, proprio in questa loro qualità, dovrebbero, in un certo senso, mediare gli interessi di queste categorie professionali, Bibloteca ·Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==