Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

..... fare pur di fare, senza nemmeno avvertire il delicato problema didattico che sta alla base della formazione dei nuovi piccoli proprietari; a risolvere il quale occorre il coraggio di battere vie nuove e di scartare le soluzioni a portata di mano. Una scuola serale, un corso di taglio e cucito, i corsi · professionali, affidati a maestri qualunque, un certo beneficio lo arrecano certo, ma da un intervento straordinario, dotato di notevole libertà, quale è quello che un Ente di riforma è in grado di sviluppare, c'è da attendersi di più: ossia un contributo a quel rinnovamento dei metodi nell'educazione popolare nelle campagne, che è il più grave e il più urgente dei problemi di fronte ai quali oggi ci si trova. * * * Se vogliamo, infatti, avviare a soluzione il problema del quale stiamo parlando dobbiamo, sì, ottenere che ad esso si dedichino da parte dello Stato tutti i mezzi occorrenti, molto più larghi di quelli impiegati finora; ma principalmente dobbiamo affrontare il problema in modo nuovo, e dobbiamo trovare e applicare metodi educativi diversi da quelli in uso. Non posso, naturalmente,' sviluppare il disegno di un tale nuovo indirizzo educativo, del quale sento l'esigenza ma non ho l'esperienza. Tuttavia vorrei - chiudendo questa mia relazione - richiamare la vostra attenzione su quattro principi che a me sembrano essenziali per poter avviare concretamente il rinnovamento dell'educazione popolare nelle campagne. 1) Vivendo la popolazione agricola o in piccoli centri o attorno ad essi, gli sforzi educativi non si debbono disperdere, bensì accentrare. Le iniziative educative di grado superiore all'elementare debbono, cioè, svilupparsi in stretta connessione con l'istruzione elementare, organizzarsi nell'ambito della scuola, che deve restare e potenziarsi come centro vitale del villaggio o di qualsiasi insediamento agricolo. 2) La scuola elementare deve, tuttavia, non solo essere potenziata, materialmente (edilizia, attrezzature, sfollamento delle classi, materiale didattico, patronato scolastico, ecc.) e funzionalmente (preparazione dei maestri, preferenza dei metodi attivi, assistenza agli alunni, ecc.), ma deve rinnovarsi nei metodi, nel senso di n,on limitarsi all'insegnamento dei rudimenti del sapere, ma di legarsi alla vita della popolazione e di concepire l'istruzione dei ragazzi come premessa dell'educazione popolare degli adulti, più varia e complessa. Bibloteca Gino Bianco

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