Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

riscono esclusivamente all'Italia, o meglio ancora a quella parte d'Italia - il Mezzogiorno - della quale ho una più diretta esperienza. Quaggiù l'educazione dei contadini si riduce a quel che si fa: 1) con la scuola elementare, 2) con il recente e limitato tentativo della scuola popolare per adulti, 3) con i cosidetti corsi di istruzione professionale per i contadini, 4) con la ristretta ma più complessa azione che da qualche anno vengono svolgendo da un lato l'Unione per la lotta contro l'analfabetismo e, in epoca più recente, gli Enti di riforma. Per quanto riguarda l'istruzione elementare, siamo ancora, nelle cam-. pagne meridionali, a trattare come problema fondamentale l'analfabetismo, che avremmo dovuto superare - se fossimo realmente un paese civile - da cinquant'anni. Il grave del problema dell'analfabetismo è che esso è rimasto al centro dello sforzo educativo, non solo nei luoghi nei quali il mondo contadino aveva ancora in parte le caratterstiche di mondo chiuso, nei quali, cioè, l'esigenza poteva considerarsi scarsamente sentita, ma anche dove da tempo i contadini avevano bisogno d'altro e di più. · Se le evasioni all'obbligo scolastico restano elevate; se - quel che è più grave - gravissimo resta il fenomeno della cosidetta « eliminazione scolastica>>,per cui solo una parte degli scolari supera la terza classe ele-· 1nentare e raggiunge la quinta; se comunque e diffuso è il fenomeno del1' analfabetismo di ritorno; se in genere nelle scuole non si dà ai contadini molto di più dei primi elementi rudimentali del leggere, scrivere, far di conto, tutto ciò non si deve al fatto che i contadini non vogliono e non seguono la scuola, ma alla insufficienza di scuole, attrezzature, mezzi e maestri, alla inadeguata preparazione di questi al compito, al fatto che cioè non si è ancora sviluppata tutta l'azione necessaria. È inutile cercare altrove la colpa: fino a quando lo Stato italiano non sarà in grado di assicurare al Mezzogiorno l'istruzione elementare nelle forme e nella misura rispondenti ai bisogni, non sarà uno Stato che si rispetti e, poichè fino ad oggi non ha assolto a questo suo elementare dovere, sotto questo riguardo non è stato degno di rispetto (1 ). Non vorrei entrare in un campo che poco conosco, ma ho l'impres- ( 1 ) È opportuno in questa sede ricordare le cifre fondamentali che attestano questo stato intollerabile dell'istruzione elementare nel Mezzogiorno. Nel 1948 il numero degli analfabeti censiti restava ancora nel 1v1ezzogiorno del 24 per cento, Bibloteca Gino Bianco

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