Il fatto è che, per secoli, la vita delle campagne e dei contadini è stata così duramente dominata dalla morte, dalla fame e dall'oppressione, da non permettere lo sviluppo di quella civiltà di cui si è parlato. Per secoli le società contadine sono state periodicamente scosse dalle epidemie e dalle carestie con tale violenza da decimare le popolazioni, da impedirne l'accrescimento malgrado l'altissima natalità, da mettere in crisi tutto il sistema dei valori, da interrompere continuamente il corso dei processi costruttivi ed educativi del tipo sopra descritto e idealizzato. Di contro alle poche società contadine che, prosperando su terre migliori, in condizioni più fortunate, non toccate o poco dalle guerre e dalle pestilenze, hanno avuto secoli di vita abbastanza bella, sta il quadro di tutte le altre società c•ontadine, la cui esperienza costituisce, forse, l'aspetto più duro della storia dell'umanità. Non idealizziamo, quindi, qu,ell',esperienza,anche se dobbiamo in gran parte ad essa alcuni valori essenziali della nostra civiltà - il senso profondo della vita e della morte, del destino e della condizione umana, della felicità e della saggezza - che le società contadine hanno saputo in sè maturare come non avrebbero certo potuto fare società meno chiuse ed infelici. * * * Comunque sia, da un secolo e mezzo in qua anche le società contadine sono andate soggette ai mutamenti provocati dalla vita moderna, e l'idea stessa della loro staticità ha perduto significato. Dall'economia chiusa sono passare all'economia di mercato; dalla tecnica e dagli ordinamenti produttivi immobili a un continuo loro rinnovamento; dagli equilibri demogra- . fici stabili, anche se duramente conseguiti, ai rapidi accrescimenti di popolazione e alla crescente mobilità della stessa; dalle istituzioni familiari e civili rette dalla consuetudine al predominio della legge comune della concorrenza; dallo stato di isolamento alle molteplici connessioni della società moderna. Un tal processo è stato, naturalmente, più o meno completo e profondo a seconda dei luoghi e dei gruppi, ma dovunque si è attuato o si va attuando; ed è facile dimostrare che il processo di educazione spontanea, grazie al quale l'individuo si inseriva nella comunità e nella vita tradizionale, non vale di fronte ai nuovi compiti; e che di conseguenza il contadino ha oggi BiblotecaGino Bianco
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