DOCUMENTI E INCHIESTE L'educazione dei contadini (1 ) Credo di avere un solo titolo a trattare in questo Convegno il tema a me affidato: quello di conoscere i contadini per aver lavorato parecchi anni nelle campagne meridionali. . È' a questo titolo che l'amico Bauer ha voluto affidarmelo, pur sapendo che non ho alcuna diretta esperie11za11elcampo dell'educazione popolare. La mia non potrà essere, perciò, una relazione esauriente sull'argomento, ma solo una conversazione dal titolo: << Considerazioni d'un economista agrario sul problema dell'educazione dei contadini>>. * * * Entrando immediatamente in argomento vorrei dire che, se l'educazione popolare ha avuto, almeno da noi, tanto scarsi sviluppi tra i contadini, ciò si deve anzitutto al fatto che il mondo contadino è rimasto per secoli un mondo culturalmente chiuso in sè stesso ed autosufficiente. I contadini sono stati, infatti, per secoli, degli uomini la cui vita si esauriva o quasi nella cerchia di infinite piccole comunità chiuse, le cui imprese avevano carattere di economie naturali, con scarse relazioni di mercato, i cui lavori, vari e nello stesso tempo semplici, erano governati da una tecnica tradizionale, immobile o in lenta evoluzione; per i quali gli stessi rapporti sociali risultavano spesso durissimi, ma per lo più immutabili. ( 1 ) Nel numero 8 di Nord e Sud abbiamo commentato i lavori del III Congresso Nazionale dell'Unione Italiana della Cultura Popolare, svoltosi a Bari nell'aprile; e ci riferivamo, tra l'altro, alle polemiche suscitate dall'intervento di Rossi-Doria. Di questo intervento pubblichiamo ora il testo integrale, come documento politico nel quale identifichiamo il punto di vista redazionale su << l'educazione dei contadini » (dagli Atti del Convegno in corso di pubblicazione a cura dell'Umanitaria, Milano). [58] Bibloteca Gino Bianco •
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