emigrazione che considerano una condizione pregiudiziale di rinnovamento e di sviluppo . economico ... 260 fa,miglie di braccianti, con un carico .familiare di 1330 unità, sono state tr~ferite in Maremma e .insediate su poderi da ~ette a dieci ettari. Non è un numero elevato, in proporzione alle migliaia di braccianti che non hanno a•vuto neppure un pezzetto di terra Gel Fucino, ma è già qualcosa anche per le speranze che questa prospettiva 1 può far r1ascere. L'Ente aveva promesso di insediare in Maremma mille famiglie ,bracciantili~ .. ... 8ono in giro per il Fucino due Commissioni straniere, una francese, l'altra Cana ... è.ese, per reclutare 900 bieticoltori e 100 tagliatori di canne da zucchlero. I dirigenti c.'ell'Ente sperano anche nell'emigrazione in Brasile e in un progetto americano che prevederebbe la spesa di 10 milioni di dollari .per l'emigrarione, in zone dove c'è bisogno di mano d'opera, di 80 mila famiglie dell'Europa occidentale. Essi dicono che è indispensabile trasferire almeno 3000 famiglie dal Fucino, all'estero o all'interno, se si vuole evitare che, nei prossimi anni, la situazione si aippesantisca e gli investimenti vadano perduti. L'emigrazione, quindi, rispetto alla quale i comunisti hanno assunto un atteggiamento di disinvolta demagogia, resta un tema fondamentale della politica meridionalistica purtroppo sottovalutato, o almeno non studiato come si sarebbe dovuto, fino ad oggi, non solo come problema di correnti migratorie verso altri paesi, non solo come problema di trasferimento verso regioni dell'Italia centrale e settentrionale, e verso la città in genere, ma anche come problema di dislocazioni di nuclei di popolazione contadina da certe regioni del Sud a certe altre, dalle zone del << latifondo contadino» alle zone dove la Cassa e gli Enti di Riforma ·operano per -creare alcuni « polmoni di vita », tali da consentire applllilto una respirazione meno affannosa alle zone più affollate e più povere. C'è da osservare anzi che, mentre il contadino si dimostra audacemente disposto ad affrontare l'emigrazion·e all'estero, per antica tradizione (cfr. « Gli ebrei di San Nicandro » pagg. 109120; e «Il paese degli americani», pagg. 130i..l44), e il trasferimento verso l'Italia centrale e settentrionale, attratto dalla città1 esso è assai più rilutt'1Jnte e diffidente quando gli si propone un trasferimento a più breve distanza, in altra zona del Mezzogiorno agrario. Ma qui s'inserisce, con maggiore efficacia che non nella polemica contro l'emigrazione in genere, l'azione dei comunisti, colta dal Russo in tutta la sua spregiudicatezza, col}le · opposizione pregiudiziale, sabotaggio, deliberato perseguimento del « tanto peggio tanto meglio », nei confronti della riforma e dei suoi organi. Ai contadini di San Cataldo che dovevano essere trasferiti a Scanzano, ricevendo in cambio del « fazzoletto » un podere, « i comunisti avevano fatto credere che li trasferivano così vicino al mare per imbarcarli su una nave che li avrebbe portati in Africa » (pag. 181). Comunque, neanche se avesse dimostrato che questo non è vero, che i comlllilisti non si servono di questi mezzi, neanche in questo caso Tommaso Fiore, sempre pronto a sposare nobilmente cause sentimentali, ma sempre sordo quando le critiche si appuntano [55] .,J Bibloteca Gino Bianco
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