c'è anche ... la Cassa per il Mezzogiorno. C·ome se tra i maggiori meriti di Russo non risultassero proprio la lodevole astensione da ·ogni enfasi sociale, la denuncia di un problema dietro ogni tip10 prescelto o p•resentato, la indicazione dei limiti obiettivi della p·olitica d'intervento ,p,ubblico e delle prove che essa deve ancora affrontare e superare. Si prenda dunque la corrispondenza dedicata a San Cataldo (pagg. 179193) che è fra le ultime in ordine di tempo (gennaio 1955): San Cataldo è al centro di quella zona della Basilicata che Scotellaro, a causa della estrema polverizzazione fondiaria, chiamò « minifund » : c'è la massima sproporzione qui fra la poca terra e la popolazione, ci sono i « fazzoletti » ·di terra, la massima disgregazione del « latifondo contadino », il tragico p•roblema dell'agricoltura senza azienda. Due problemi si pongono ai tecnici, per San Cataldo come per tante altre situazioni più o meno analoghe; due problemi interdipendenti, propri di una situazione che è ben più difficile di quella del cc latifondo capitalistico », dove, cioè, è stata effettuata la redistribuzione di una relativamente consistente grande proprietà fondiaria: I) il problema dello accorpamento delle infinite particelle (tremila su quattrocento ettari a San Cataldo) « per assegnare ad ogni famiglia almeno sei o sette ettari, il minimo per creare un'azienda produttiva »; 2) il conseguente proble~a dello sfollamento, di trovare cioè altrove uno sbocco per il trasferimento delle famiglie che dall'accorpamento verrebbero a perdere an·che il « fazzoletto » di terra sul quale attualmente vivono, anzi sopravvivono. Per San Cataldo questo sbo·cco è stato trovato, a Scanzano, nel comprensorio di Metaponto. È vero che risulta tutt'altro che facile persuadere queste famiglie al trasferimento: ma qui devono cadere tutti i sentimentalismi e tutte le mitomanie sul mondo contadino; questi trasferimenti sono altrettanto indispensabili degli scorpori; sono l'altra faccia della riforma. Del resto, se non sono facili, non sono impossibili: l'esempio di uno solo, che si persuada a farsi trasferire, vale subito a convincere gli altri. È il caso riferito appunto da Russo per il trasferimento di alcune famiglie da San Ca.. taldo a Scanzano (pag. 186). Lo stesso problema di migrazione interna ~i presenta a Lagopesole (pag. 216), sempre in relazione al comprensorio di Metaponto. Si veda poi quello che Russo riferisce a proposito del Fucino (pagg. 207-208): Il probl'!ma dei braccianti e quello della superpopoiazione rapp,resentano, evidentemente, l'ostacolo più igrave dello sviluppo economico de1la zona e il pericolo maggiore c,he gli sforzi della riforma restino sterili. I tecnici dell'Ente riconoscono che, con l'aocorpamento, la sistemazione dei fondi e l'assistenza tecnica, si ,è compiuto solo un p,rimo passo verso una economia migliore, ma pur sempre magra e pencolante verso il ritorno c!ella miseria, E affermano sinceramente di guardare, come alla risorsa principale, alla [54] BibloteèaGino Bianco
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