lui nuovi sprazzi di luce sul quadro del Mezzogiorno agrario, ha additato, cioè, problemi che erano rimasti avvolti dalle cortine fumogene della predicazione populista e del disfattismo qualunquista, ha dissipato le illusioni di poter trovare in- un giorno la soluzione della questione meridionale ed ha esortato a non respingere le possibilità di soluzioni parziali, a non eludere le scelte difficili che conducono a risultati graduali; e infine, tutti passati attraverso esperienze politiche (partito d'azione, « terzaforzismo », partito repubblicano di La Malfa e unità socialista di Garosci, europeismo e sinistra liberale) ed esperienze pubblicistiche (dall'Acropoli di Omodeo alla Nuo11a Europa di Salvatorelli, dall'Italia socialista a Il Mondo) che prima o poi non possono non dar luogo, come stanno dando luogo, a una rinnovata e rafforzata presenza liberale e meridionalista nella nostra vita civile e lotta politica. Di questo sia pur piccolo gruppo - che, come dicevamo, da un'origine comune ha attraversato comuni esperienze; ma è, per cosi dire, cresciuto, e potrà continuare ad operare in comune, e sempre meglio individuarsi, a patto di saper coordinare l'attività dei suoi componenti, variamente dislocati - ci sembra che Giovanni Russo rappresenti appunto un'affermazione di presenza, se non altro sul piano della grande stampa nazionale; e ci sembra di poter affermare che il suo recente volume si potrebbe definire come il testo-guida) attuale ed esauriente, offerto dai meridionalisti liberali agli inviati speciali che « scendono » per intraprendere il « viaggio nel Sud ». Abbiamo ragione di ritenere che, da ora in poi, a qualunque -parte politica appartengano, coloro che intraprenderanno questo viaggio recheranno con sè una copia di Baroni e contadini. E anche questo è, a suo modo, un fatto politico. Ciò posto, giova fermare un momento l'attenzione su quelle corrispondenze raccolte nel volume di Giovanni Russo che mettono in evidenza due allarmanti fenomeni, l'uno per cosi dire strutturale, l'altro strettamente po- • litico: l'urto della politica d'intervento economico e sociale contro i dati obiettivi della sovrapopolazione di certe zone, onde l'urgente necessità d'integrare tale politica con energiche e coraggiose soluzioni migratorie; la degradazione degli Enti di Riforma a strumenti di pressione e discriminazione politica. Giova richiamare l'attenzione su questi fenomeni anche perchè ci è parso che i principali recensori di Baroni e contadini) forse fuorviati dal titolo, forse riluttanti a toccare certi tasti, non ne hanno tenuto il dovuto conto: limitandosi chi a lamentare la poca « partecipazione amorosa » del1'Autore ai contrasti di classe descritti (cfr. Il Contemporaneo del 6 agosto);, chi ad encomiare, quasi dal punto di vista letterario, la varietà dei tipi prescelti e presentati; chi infine a suggerire che ..., però, c'è la miseria, ma [53] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==