Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

Isernia: un albergo di 2a categoria e uno di 38, per complessive trenta camere e quarailtotto letti; una pensione di 3a categoria e quattro locande. Nè esistono sul posto capitali per nuove iniziative. È vero che l'istituzione della provincia comporterebbe uno sviluppo delle attività edilizie, professionali e commerciali; ma è pur vero che esse gioverebbero, solo al nuovo capoluogo, senza alcun vantaggio per le popolazioni, esclusivamente agricole, della provincia, il cui problema non è quello di mettere in vita nuove costose impalcature amministrative, ma quello di una radicale trasformazione dell'economia agraria, oggi polverizzata al punto di aver provocato la massima proletarizzazione dei ceti rurali. Non si dimentichi che è proprio il territorio dell'istituenda provincia quello che fornisce i più alti contingenti all'emigrazione. 1n un simile ambiente economico, l'onere fiscale conseguente all'istituzione di una nuova provincia potrebbe avere conseguenze insospettate. Intanto, se le nostre informazioni sono esatte, gli studi accuratissimi fatti eseguire dalla Prefettura di Campobasso avrebbero accertato• che la spesa di gestione della nuova provincia raggiungerebbe pressapoco, quella ora occorrente all'attuale provincia di Campobasso. Altro che i duecento milioni di spesa annua previsti dal Comitato promotore ... ! Ciò significa che la pressione fiscale registrerebbe incrementi tali da raggiungere, e in alcuni casi superare, il ~cento per cento dell'attuale imposizione. A convincersene basta dare uno sguardo alle imposte necessarie per il fu,nzionamento della Camera di Commercio e dell'Ente del Turismo. La Camera di Commercio di Campobasso avrebbe, dopo l'istituzione della seconda provincia, un'entrata annua di 22 milioni e un'uscita di 29. La differenza di !7 milioni sarebbe coperta con l'aumento dell'imposta camerale, dall'attuale 2% al 2,65%. La Camera di Commercio di Isernia avrebbe invece un'entrata di 8 milioni e u,n'uscita di 20: l'imposta camerale dovrebbe essere del 5%, con un'aume11to, sull'attuale aliquota, del 150%. La situazione sarebbe poco meno grave per il funzionamento dell'Ence del Turismo. Attualmente l'Ente vive alla men peggio con un'aliquota del 2% sui redditi discriminati di ricchezza mobile. L'istituzione della seconda provincia eleverebbe l'aliquota al 2,50% per i comuni di Campobasso e al 4% per i comuni di Isernia. Vero è che Isernia potrebbe aumentare il numero dei suoi comuni dichiarati di interesse turistico, e ripartire così l'onere dell'aliquota su una zona più vasta, con -conseguente riduzione pei comuni attualmente classificati: ma si tratterebbe di un provvedimento artificioso contro il quale immediata sarebbe la reazione dei comuni colpiti. Questa realtà comincia a farsi strada nella foresta vergine dei primit~vi entusiasmi: è sintomatico che, quando qualche comune ha voluto porsi il problema tributario, ha fatto macchina indietro, e ha revocato la delibe- [50] BiblotecaGino Bianco

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