I manoscritti nella bottiglia Tra le varie « voci » di cui consta il rinnovato interesse per i problemi del Sud, la letteratura ha ormai acquistato un suo luogo preminente. Nell'esame e nel dibattito sui_vari problemi politici, economici, sociali, colleg·ati tra loro da un unico nesso storico e ambientale, la cc questione letteraria » si inserisce sempre più stabilmente, come l'aspetto più vivace ed I orecchiabile della nuova vita del Mezzogiorno. Ogni anno nuovi testi vedo110 la luce, qualche fama viene turbinosamente acquisita, talvolta non senza un po' di scandaletto all'italiana, vale a dire con un breve strascico di pubblica curiosità, di dignità - cittadine o regionali - offese, concretantisi in altrettante cc lettere al direttore » di questo o quel settimanale. Tra il vero e proprio interesse letterario fornito da alcuni fra i nuovi autori, il desiderio di un certo pubblico di mantenersi à la page con i più recenti prodotti delJa 1lette~atura « neorealistica », e l'intento di alcuni ' critici di parte di farne veicolo di una polemica non precisamente letteraria, tra politica e snobberie la narrativa meridionale è oggi al culmine della sua fortunata stagione. E fin qui nulla di male, specie se questo complesso reclamistico contribuisce anche alla diffusione di alcuni libri di indubbia validità estetica. Gli inconvenenti incominciano quando questo interesse, che non è soltanto letterario ma quanto mai composito, tende a trasferirsi in sede critica con tutto il suo bagaglio di approssimazione, di superficialità, di formule suggestive, di. esagerazioni e compiacenze. Dalla naturale concomitanza di ambiente tra questo o quel narratore nasce allora la favola di uno cc specifico » meridionale, di uno spirito collettivo che guida il singolo alla scoperta del suo paese, della sua città, della sua regione, ossia di una « napoletanità », di una cc sicilianità », ecc., che sarebbero altrettante . dimensioni umane e letterarie capaci di slargarsi fino a comprendere in sè scrittori di varissime tendenze estetiche e di spiriti contrastanti. Perchè è vero, in una certa misura, che cc la scuola del cosiddetto neorealismo ha indirizzato in un senso solo le aspirazioni, gli atteggiamenti di molti scrittori meridionali e a poco a poco li ha portati a un vero e proprio svuotamento delle loro qualità più autentiche » (sono parole di Carlo Bo); ma è anche vero che, tra i migliori, moltissime differenze individuali han dovuto necessariamente sopravvivere, a dispetto di og,ni distorsione critica. Ed ecco che, ad un certo momento, di fronte alla illusorietà di simili formule collettive ed alla persistente distanza di uno scrittore dall'altro, che ne compromette la validità, sorge la polemica sul contenuto. Pur riconoscendosi spess·o partecipi e testimoni di una medesima realtà, i nuovi scrittori rivendicano ·ognuno a se stesso il monopolio della cc Verità sociale ». [44] Bibloteca Gino Bianco
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